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Palermo, Confcooperative-Legacoop-Fism: “Per molti bambini la campanella non suonerà”

venerdì 10 Settembre 2021

Gli scriventi: Dario Cangialosi per FISM, Cesare Arangio per Confcooperative e Pippo Fiolo per Legacoop, nel prendere atto dell’indisponibilità a giungere ad una soluzione positiva in merito alla vertenza che negli ultimi giorni ha visto contrapposti il Comune di Palermo, Assessorato alla Scuola, ed i 20 asili nido convenzionati, manifestano incredulità verso un risultato che penalizza i lavoratori, i bambini e le loro famiglie.

Se da un lato il prezzo maggiore lo pagheranno gli oltre 100 lavoratori docenti e non docenti degli asili del sistema integrato del privato accreditato, per i quali nei prossimi giorni con le O.O.S.S. si cercheranno forme di tutele e sostegno al reddito, ci sembra più difficile, trovare adeguate soluzioni per i bambini e le loro famiglie.

Questa Amministrazione dovrà spiegare come potrà garantire il diritto all’educazione dei bambini e delle bambine che non hanno trovato e non troveranno un posto nei nidi comunali.

In molti casi, questi bambini e bambine, sono minori in condizione di fragilità socio-economica, ospiti delle comunità alloggio, con un futuro incerto sin dalla nascita e a grave rischio di quella che viene definita povertà educativa.

L’avviso pubblico che doveva dare avvio con evidente e colpevole ritardo, allo scorrimento delle liste d’attesa dei nidi comunali, di fatto si è dimostrato un avviso che non garantirà stabilità, equità e sostenibilità dei servizi educativi.

Quanto annunciato con grande enfasi dall’Assessora Marano sulla stampa qualche giorno fa, non è altro che l’ennesimo tentativo di offuscare le serie carenze e l’inadeguatezza che l’Assessorato alla Scuola del Comune di Palermo si trascina da anni nell’erogazione dei servizi per la prima infanzia; incapace di costruire un sistema integrato pubblico/privato sociale no-profit, così come previsto dal decreto legge n.65 del 2017, e che assegna alla Sicilia, il non invidiabile primato di regione con la minore offerta di numero posti/nido.

E’ chiaro che il sistema dei servizi educativi, che non è unico e non è integrato, è naufragato.

I bambini accolti negli asili nido gestiti direttamente dal Comune valgono almeno quattro volte di più rispetto agli altri, per i costi che tutta la collettività deve sostenere e per il privilegio che viene riservato a soli 800 bambini.

Si chiude dunque, indecorosamente, una stagione di richieste di co-programmazione e co-progettazione.

Qualcuno spiegherà alle famiglie, in trepidante attesa di un posto nido per il loro bambino, che per loro, nonostante l’ingente quantitativo di risorse messe a disposizione dallo Stato e nella disponibilità delle casse comunali, non ci sarà spazio alcuno: con buona pace delle belle parole e delle lodevoli intenzioni che questa Amministrazione spende pubblicamente per contrastare la povertà educativa.

Atteso che l’Assessorato non ha accolto neanche la richiesta di proroga richiesta più volte dalle scriventi, l’ultimo appello è stato volto al sindaco Orlando.

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