Cari i miei Watson, la vostra Patti Holmes fa tappa a Rosolini, nella magia del territorio siracusano, per la XXIII edizione Sagra del Mosto, un suggestivo appuntamento legato ai riti della vendemmia, che si svolge il 5, 6 e 7 ottobre.
Grazie alla ricerca storica del professore Piero Meli, penetriamo nella sua storia perché, come sapete, prima dell’immersione nella festa, è nostro uso conoscerne il tessuto storico.
Cenni storici
- Rosolini è un borgo feudale che si è sviluppato in un arco di tempo di oltre due secoli.
- La sua origine può farsi risalire alla metà del XV secolo in seguito al matrimonio tra Antonio Platamone e Margherita De Podio, che porta in dote il feudo Cugni d’Incumbao, più conosciuto come Li Salini, cioè l’attuale territorio.
- Fu allora che venne richiesta a Ferdinando il Cattolico l’autorizzazione a costruire un castello per dare origine a una città che fosse, poi, riconosciuta come gli altri nobili feudi del regno.
- Tale autorizzazione venne concessa il 15 gennaio 1485. Essendo il feudo pertinenza della città di Noto, la concessione venne annullata due anni dopo su pressione della nobiltà netina.
- Saltando un lungo periodo di rivendicazioni, arriviamo al maggio del 1704 quando il Principe di Lardaria, Don Francesco Moncada Cirino, sposa Eleonora Platamone, unica erede del patrimonio della sua famiglia.
- Francesco Moncada, con il suo prestigio, riesce a fare ciò che ai Platamone non era stato permesso di realizzare, quello di ottenere, il 1° agosto del 1712, la “Licentia Populandi” con il benestare delle autorità netine.
- I nuovi coloni si stabilirono attorno al “Castello” che era l’abitazione della famiglia Moncada – Platamone, quando d’estate veniva da Palermo, per brevi periodi, a incassare le gabelle.
- Oggi di tutto il palazzo ci rimane solo l’ampio cortile, l’antica torretta campanaria del “castello Platamone” vicino al portone d’ingresso e qualche muro diroccato.
- Tuttora, nel dialetto locale, questo posto viene chiamato a Curti (la Corte) proprio per indicarne la funzione giuridica e il luogo che vide sorgere le prime case della città.
- Rosolini è circondata dalla campagna prevalentemente adibita alla coltivazione di agrumi, mandorli, ulivi e carrubi.
Adesso tuffiamoci nella XXIII edizione Sagra del Mosto che, come da tradizione, permetterà ai tanti visitatori di degustare una vasta gamma di prodotti tipici della zona: i mucatoli, i mustaccioli, la mostata calda e secca, i purcidduzzi, le crispelle, la cuccia, i biscotti a base di vino cotto e il vino cotto. Tutti a base di mosto, il primo derivato della spremitura dell’uva che proprio in questa stagione viene colta.
I prodotti vengono preparati con cura dall’associazione famiglie Green di Rosolini, che promuove l’appuntamento che, oltre che gastronomico, vuole proporre un itinerario culturale sulla coltivazione della vite e la lavorazione del suo frutto.
Durante i giorni della Sagra sarà possibile acquistare questi prodotti il cui ricavato andrà in beneficenza.
PROGRAMMA
Venerdì 5 Ottobre
Alle 16 – c/o il salone dell’Oratorio S.D.Savio,
Incontro ricreativo con gli amici diversamente abili
Alle 20,30 – c/o l’anfiteatro del “Verde a Valle”
“C’è sempre tempo per due salti” con le Associazioni cittadine degli anziani
Sabato 6 Ottobre
Alle 19 – c/o l’anfiteatro del “Verde a Valle”.
Riflessione sulla “vendemmia nella cultura contadina” a cura del prof. Piero Meli
Alle 20 – c/o P.za Giovanni P.II.
Raduno Bandistico Regionale
Domenica 7 Ottobre
Alle 18 – c/o P.za Giovanni P.II.
Apertura stands della Sagra e degustazione dei prodotti tipici
Alle 20,00
Spettacolo musicale folcloristico con il “Gruppo Folkloristico Val di Noto città di Avola”
La mostata fresca e i purcidduzzi in vino cotto saranno disponibili solo Domenica 7 Ottobre.
Viva il rito della vendemmia e Rosolini che lo custodisce, facendolo conoscere.