All’Ars seduta accesissima sulla fantomatica manovra ter. In aula ripreso l’esame, dopo due giorni fermi all’approvazione di un solo articolo.
Su questo le parole del governatore della Regione Siciliana, Renato Schifani, è stato inequivocabile (clicca qui).
“Ne ho viste di tutti i colori e sono orgoglioso del mio percorso. Però abbiamo un dato di fatto, che ci siamo trovati ieri sette ore per votare un articolo, non mi si venga a dire che non ci troviamo dinanzi a un’attività di ostruzionismo“.
Tanti i temi su cui il presidente si è soffermato, fondi per la Protezione Civile, dissalatori, liste di attesa e rifiuti. “Queste sono le emergenze su cui bisogna soffermarsi”.
Gli interventi di maggioranza e opposizione

“L’Aula ha stanziato 45 milioni di euro per sostenere i comuni che devono sopportare costi extra per trasportare i rifiuti indifferenziati fuori dalla Regione e 4 milioni per finanziare la lettera B della legge sulla povertà, norma della quale sono primo firmatario. Ringrazio il presidente Renato Schifani per avere accolto la richiesta dei comuni danneggiati dalla chiusura della discarica di Lentini e perché dimostra di avere ancora una volta la giusta sensibilità sugli interventi da destinare alle associazioni caritatevoli che offrono cibo ed alloggio ai più sfortunati. Un ringraziamento anche alle forze di opposizione, al Pd (Fabio Venezia e Antonello Cracolici) e ai 5 Stelle (Nuccio Di Paola), per la serietà dimostrata”. Lo dichiara il deputato di Forza Italia, Nicola D’Agostino.

“Non era mai accaduto all’Ars: il governo silenzia le opposizioni applicando uno strumento mai visto, la tagliola, che impedirà ai deputati di intervenire sugli articoli e sugli emendamenti, praticamente esautorando il Parlamento regionale delle sue prerogative. È un atto di una prepotenza e di un’arroganza inaccettabili, ancorché inedito a Sala d’Ercole, e che mette in mostra l’anima di un esecutivo che passa su tutto e su tutti pur di raggiungere i suoi discutibili obiettivi. Oggi l’Ars scrive la pagina più nera della sua lunga storia”. Così dichiara in aula il capogruppo del M5S all’Ars, Antonio De Luca.
“È sempre – dicono i parlamentari M5S – una boccata d’ossigeno per tantissime famiglie oggi con l’acqua alla gola anche a causa della soppressione del reddito di cittadinanza deciso dal governo Meloni, ma si poteva e si doveva fare di più. Torneremo alla carica nelle prossime manovre”.