Una giornata ricca di retroscena quella di ieri a Palazzo dei Normanni. La conferenza dei capigruppo di maggioranza e opposizione si è svolta in sala lettura con il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno per stabilire l’ordine del giorno delle prossime sedute d’aula, prima di passare alla discussione di un tema caldo: l’utilizzo dei 25 milioni di euro messi a diposizione del parlamento siciliano e che derivano dalla mancata attuazione della norma sugli incentivi all’occupazione da parte dell’assessorato al Lavoro, guidato da Nuccia Albano. Ma cosa è successo?
Nel corso della conferenza, alla luce dell’impossibilità di trovare un accordo, il presidente Galvagno ha deciso di sentire solo i capigruppo di maggioranza per chiarire le varie posizioni interne del centrodestra. Al termine dei lavori d’aula i capigruppo di maggioranza sono tornati nuovamente a riunirsi alla presenza dell’assessore regionale all’Economia Alessandro Dagnino. Dall’incontro è emersa ancora una volta la mancanza di sintesi, delegando l’esponente del governo Schifani e Galvagno ad impegnarsi per portare le singole richieste dei partiti al presidente della Regione Renato Schifani.
Le priorità sono tante. Intanto, la necessità principale è quella di allocare immediatamente delle risorse per i Consorzi di Bonifica di Agrigento e Ragusa che hanno disparati milioni di euro di pignoramenti sui conti correnti e che di fatto non consentono da mesi il pagamento degli stipendi ai lavoratori. Così come la richiesta di rimpinguare i capitoli dei patrocini all’interno dell’assessorato al Turismo che hanno esaurito i fondi con alle porte la stagione estiva. Momento cruciale per gli Enti locali che devono sostenere l’offerta turistica.
Cosa è successo dopo l’incontro con il governatore? Secondo indiscrezioni di Palazzo, Schifani avrebbe espressamente chiesto l’approvazione della manovrina così come votata dalla Commissione Bilancio, che sarà messa in votazione giorno 3 e 4 giugno. Mentre per quanto riguarda la problematica dei Consorzi di Bonifica e dell’utilizzo delle risorse afferenti al Fondo di 25 milioni, Schifani avrebbe chiesto di rinviare il tutto nella più corposa variazione di bilancio ancora da quantificare, in attesa della certificazione dei “risultati di cassa” da parte del Mef, la quale dovrebbe arrivare tra il 10 e il 15 giugno. Manovra, però, che lascia tanti punti interrogativi visto che la stessa non potrebbe essere approvata prima della fine di luglio.
Dunque, le questioni importanti, come gli stipendi degli addetti ai lavori nel Consorzi di bonifica, possono aspettare. Adesso passiamo a quanto accaduto nella seduta di ieri.
Dopo settimane di sedute disertate, maggioranza “traballante” e lavori a rilento, ieri Sala d’Ercole è tornata a votare, con il via libera al ddl stralcio in materia di sanità. Un momento di svolta importate per un mondo delicato come quello della sanità siciliana, negli ultimi mesi al centro delle cronache tra denunce e scandali. Buoni segnali giungo dall’Ars ai cittadini siciliani. L’erogazione di cure palliative domiciliari e assistenziali, l’istituzione, dove non previste, di aree funzionali dedicate all’interruzione volontaria di gravidanza e l’aumento del 10% del budget di salute destinato dalle Asp ai disabili psichici sono alcuni dei punti contenuti all’interno della norma approvata (CLICCA QUI). A contornare la seduta è stata l’attualità: l’appello da parte dei gruppi di opposizione (PD, M5S e Controcorrente) in sostegno del popolo palestinese e gli inviti a fare chiarezza sui fondi destinati alle infrastrutture dirottati dalla Sicilia al Nord Italia.
Una prova di rodaggio in vista della settimana più importante, che vedrà l’esordio in aula della Super Zes, con relatore il presidente della III Commissione Attività produttive Gaspare Vitrano, e soprattutto della variazione di bilancio, con relatore il presidente della II Commissione Bilancio Dario Daidone. Un debutto fissato per martedì 3 e mercoledì 4 giugno, al quale seguirà la discussione del ddl in materia di Enti locali, con relatore il presidente della I Commissione Affari Istituzionali, Ignazio Abbate. Una manovrina al veleno che promette spettacolo senza esclusione di colpi. Un vero e proprio test per la coalizione di centrodestra che nell’ultimo vertice di maggioranza è apparsa tutto fuorché unita e compatta nelle scelte di intervento e di ripartizione del tesoretto (CLICCA QUI).
E intanto? La conferenza dei capigruppo parlamentari, prima di passare al voto, ha approvato il calendario dei lavori a Sala d’Ercole. Quattro sono i disegni di legge incardinati e che verranno discussi e (eventualmente) votati già nella giornata di oggi: l’adozione del protocollo d’intesa “Liberi di scegliere”; l’istituzione della Giornata nazionale dell’antiracket; il contrasto alla violenza sugli arbitri; la modifica della denominazione del Comune di Tripi.

La lotta e il contrasto alla mafia sarà dunque l’argomento cardine. Il primo ddl, riguardante gli interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della criminalità organizzata, con l’adozione del protocollo d’intesa “Liberi di scegliere”, presentato dal presidente della VI Commissione Salute Pippo Laccoto. Il testo era stato approvato all’unanimità negli ultimi mesi del 2024. Il disegno di legge ha l’obiettivo di assicurare una concreta alternativa di vita ai minori provenienti da famiglie inserite in contesti di criminalità organizzata o che siano vittime della violenza mafiosa e ai familiari che si dissociano dalle logiche criminali. Punta a contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica per contrare la devianza minorile. Una misura che punta così alla prevenzione, ma anche all’inclusione, coinvolgendo scuole e centri di aggregazione, promuovendo la cultura della legalità.

“Liberi di scegliere” ha anche colto il plauso da parte del presidente della Commissione Antimafia Antonello Cracolici, primo firmatario di un altro disegno di legge, quello per istituire la Giornata nazionale dell’antiracket che ha esaurito il suo iter in Commissione Affari istituzionali e già pronto per il voto di oggi in aula con il relatore Marco Intravaia.
Un’iniziativa per ricordare e imprime una data decisiva nella lotta al pizzo. Era, infatti, 10 gennaio 1991 quando con poche righe l’imprenditore Libero Grassi, grazie alla sua denuncia, portò alla luce il fenomeno dell’estorsione. Le istituzioni sono così chiamate a promuovere e sostenere manifestazioni, cerimonie, incontri o momenti di studio e analisi per sensibilizzare sulla lotta al racket e per individualizzazione degli interventi necessari a contrastare le estorsioni, oltre che per informare e aggiornare sulle iniziative e gli strumenti adottati, coinvolgendo soprattutto i più giovani, attraverso le scuole, e le associazioni operanti nei territori. Un’attenzione è rivolta anche al servizio pubblico radiofonico e televisivo, per dedicare degli spazi a temi connessi alla Giornata nazionale, nell’ambito della programmazione televisiva pubblica nazionale e regionale (CLICCA QUI).

Si tratta di uno schema di legge da proporre a Roma, esattamente come un altro ddl, proveniente però dai banchi della V Commissione Cultura, Formazione e Lavoro, presieduta da Fabrizio Ferrara. Partendo dalla brutale aggressione di appena un mese fa, ai danni del giovane arbitro, appena diciannovenne, Diego Alfonzetti, della sezione di Acireale, nel corso del match tra Russo Sebastiano Calcio Riposto e Pedara, playoff del campionato Allievi Under 17, l’esponente di Fratelli d’Italia si è fatto promotore di un testo per far fronte alla violenza nei confronti degli ufficiali di gara. L’ordinamento statale ha già un impianto normativo penale speciale (la legge 401 del 1989 e le successive modificazioni che si sono susseguite negli anni) finalizzato al contrasto alla violenza in occasione delle manifestazioni sportive e alla tutela della correttezza del relativo svolgimento. La proposta tutta siciliana, nello specifico, verte sulla modifica dell’art. 583 quater che interviene nel caso di “lesioni personali a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive, nonché a personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria e a chiunque svolga attività ausiliarie ad essa funzionali”. Tra le novità principali introduce la procedibilità d’ufficio, prevede l’arresto in flagranza e la possibilità di procedere all’arresto in flagranza differita (CLICCA QUI).

L’ultimo impegno assunto dall’Ars, invece, proviene dalla I Commissione Affari Istituzionali, guidata da Ignazio Abbate, e riguarda il ddl sulla modifica della denominazione del Comune di Tripi, assumendo così il nome di Tripi-Abakainon. Il motivo? Le ragioni sono legate proprio alla storia e alle origi del borgo, dove circa nel 1100 a.C. sorgeva Abakainon, antica città sicula. Una mossa con importanti ricadute non solo dal punto di vista di un maggiore rafforzamento della coscienza identitaria, ma anche sul piano economico, con la messa in campo di strategie di marketing finalizzate alla valorizzazione del patrimonio storico-archeologico e di quello agricolo-pastorale, con una maggiore diffusione dei prodotti di eccellenza del territorio tripense (CLICCA QUI).
Chissà se quest’ultimi disegni di legge riusciranno a portare la pace all’interno della coalizione di centrodestra o se rappresenteranno solo la quieta prima della tempesta. Il countdown per il voto della variazione di bilancio è appena iniziato.