Un vero e proprio scacco matto al centrodestra, quello che si è verificato con le amministrative a Siracusa con la rielezione di Francesco Italia, battendo il candidato, voluto dalla coalizione, Ferdinando Messina, pupillo del forzista Riccardo Gennuso. Divario elettorale incolmabile con oltre il 55% delle preferenze a favore del sindaco uscente, appoggiato in questa tornata elettorale dall’ex assessore regionale Edy Bandiera, che ha annunciato le sue “dimissioni” da Forza Italia qualche giorno fa, dopo l’autosospensione. (https://ilsicilia.it/scacco-matto-al-centrodestra-a-siracusa-bandiera-appoggia-italia-e-rompe-gli-indugi/). Una vittoria che ha ribaltato le aspettative dello stesso presidente della Regione Renato Schifani.
“Grandissima soddisfazione per il risultato raggiunto, ascrivibile alla capacità e all’intelligenza politica di Francesco Italia di scegliere, nel panorama siracusano, di allearsi con noi. Scelta, dunque, vincente. A Siracusa il sindaco è scelto dai cittadini, verificandosi quello che io avevo pronosticato qualche mese fa: una candidatura, voluta dal deputato Gennuso e imposta alla coalizione di centrodestra dal presidente Schifani, non strutturata dal punto di vista della caricatura istituzionale, si è rivelata perdente”. Lo dichiara Edy Bandiera, facendo un chiaro riferimento proprio Messina, suo antagonista nella corsa a primo cittadino di Siracusa. “Le campagne elettorali si vincono o si perdono, l’importante è non perdere mai la dignità non cedendo a proposte di compensazioni politiche – ribadisce Bandiera – o poltrone varie”.
“Ringrazio la città, abbiamo ottenuto la fiducia di circa 5000 siracusani che hanno sposato la nostra visione, secondo cui c’è una politica che mette avanti prima i valori, quello della coerenza, e poi i numeri”. Bandiera sarà protagonista di questa sindacatura. Confermata l’intesa con Italia che avrà al suo fianco lo stesso Bandiera nel doppio ruolo di vicesindaco e assessore con deleghe importanti.
Non poteva non parlare della scomparsa di Silvio Berlusconi, fondatore e leader di Forza Italia, partito all’interno del quale l’ex deputato azzurro ha militato per tanto tempo, e che ha rappresentato la sua casa politica. E che dire del braccio destro del Cavaliere in Sicilia Gianfranco Miccichè? Forse tra i più provati per la morte del suo presidente, per il legame non solo politico, ma soprattutto affettivo e personale. “Non l’ho sentito,– dice Bandiera – ma so e ho letto che è molto rammaricato per i repentini passi indietro del partito dal punto di vista elettorale. A questo giro, FI è andata malissimo”, e adesso che il leader non c’è più “Ritengo che venuta meno la figura di Berlusconi, verrà meno a sua volta il partito, ormai con pochi risultati attestati in tutta Italia e adesso anche in Sicilia. Quel poco che resta , secondo me, si dividerà in più rivoli”. Emarginare l’ex coordinatore regionale dal FI forse è la prova che “Non è stato un bene allontanarlo dal partito, i numeri lo dimostrano e contrariamente a come siamo abituati, i fatti sono stati un’ecatombe”.
Ma adesso inizia una nuova stagione per la politica siciliana, e sul futuro di FI si capirà più avanti cosa fare. Nel frattempo Bandiera esulta e si gode la sua vittoria.