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Tra le varie forme di commercio frontale quella dei negozi d’abbigliamento è stata ed è una delle più colpite dagli effetti collaterali economici causati dalla pandemia. Il settore si è dovuto confrontare con il combinato disposto tra le restrizioni e la spirale recessiva dei consumi e nemmeno il periodo natalizio, quest’anno più che mai atteso, è stato risparmiato del tutto dalla scure del Covid.
Quel che emerge dalle parole dei commercianti di settore di Palermo è un quadro complicato in cui le attività fanno i conti con le conseguenze della pandemia ma se da un lato c’è la consapevolezza di aver perso tanto dall’altro c’è comunque fiducia in vista del futuro e dell’inizio della stagione invernale e dei correlati saldi di inizio anno.
Marco Inzerillo, titolare del negozio Michele Inzerillo for Gentleman situato in Via Ausonia, nel tracciare un quadro complessivo di ripresa ha spiegato che le difficoltà legate alla pandemia sono state comunque l’occasione per implementare forme diverse di commercio e cooperazione: “Sicuramente non è un periodo dei più rosei però devo dire la verità c’è stato un risveglio dei consumi dettato dal periodo di Natale. Tutti i nostri clienti sono tornati, ovviamente nel rispetto delle accortezze dettate dai vari Dpcm: comunque abbiamo rivisto finalmente dei flussi regolari dopo un periodo in cui non eravamo abituati. Sta funzionando anche bene tutta la parte on line e anche la consegna a domicilio, un servizio che abbiamo potenziato durante il lockdown ha funzionato. Proprio durante il lockdown abbiamo creato, assieme a un collega di Novara, un’associazione che si chiama Histores, fatta dai commercianti come noi. Si tratta di un’occasione di fare network perché proprio nei momenti di crisi lo scambio di opinioni serve come confronto ma anche per fare dei progetti. Un’occasione importante per ovviare le varie economie di scala che possono nascere durante questi periodi bui”.
Benedetto Falletta titolare di Camomilla Italia – De Gasperi, ha sottolineato come si guardi comunque con ottimismo all’anno che verrà nonostante le perdite significative: “Sicuramente questo è un momento storico particolare per il nostro settore, stiamo affrontando con tante difficoltà questa stagione in particolare: tutti quanti non pensavano di affrontarla in questi termini visto che il Natale gioca sempre una buona percentuale sul fatturato. Il nostro fatturato è in decremento pari al 50%: c’è anche un fattore psicologico da parte del pubblico che non sta comprando con quella giusta emotività che ha sempre rispecchiato il Natale. Stiamo tenendo duro, speriamo di farcela, crediamo che il 2021 sia un anno migliore di questo e noi con tutte le armi e le strategie che stiamo introducendo insieme al brand che ci sta sostenendo cercheremo di portare avanti il nostro progetto”
Giuseppe Mazzara, titolare di No Caro Social Brand in Via Gaetano Daita ha spiegato che le vendite, pur essendo riprese, non sono comparabili a quelle che si hanno generalmente in questa fase dell’anno: “In questo momento siamo ‘soddisfatti‘ degli ultimi giorni perché abbiamo lavorato però se guardiamo i numeri del passato siamo ben lontani, almeno un 40% rispetto agli altri anni e alle altre stagioni”.
Sebbene profondamente segnato dalla pandemia il settore sta dando dei piccoli segnali di ripresa che si spera possano trovare continuità ed espansione nella stagione dei saldi come per tutto il 2021.