Il gip Fabio Pilato ha dissequestrato l’edificio che ospita la palestra Virgin Active a Palermo. L’immobile era stato posto sotto sequestro per abusi edilizi e problemi di staticità. Il gip ritiene invece che non ci sia alcun pericolo di crollo.
LE MOTIVAZIONI
Per il giudice, i lavori di ristrutturazione sono stati eseguiti in violazione della normativa edilizia. Questo perché non venne chiesta la concessione edilizia, ma fu presentata la sola dichiarazione di inizio attività, circostanza che fece risparmiare 59mila euro di oneri di urbanizzazione.
La somma, a differenza dell’edificio, resta infatti sotto sequestro. Pur riconoscendo la violazione della legge, il giudice ha escluso il pericolo di crollo legato, secondo i PM, all’assenza dei documenti relativi ai calcoli statici e ai carotaggi. Il legale di Basile ha infatti dimostrato che la documentazione c’era, solo che nessuno l’aveva trovata al Genio Civile.
Nell’inchiesta che ha portato al sequestro ci sono sei indagati: oltre a Filippo Basile, Antonino Lo Duca, progettista e direttore dei lavori fatti per ampliare la struttura, Tommaso Castagna, titolare della società esecutrice dei lavori e i funzionari del Comune l’architetto Giuseppe Monteleone, dirigente responsabile dello Sportello Unico delle attivita’ produttive, Antonino Zanca e Sergio Marinaro che hanno istruito la pratica. I primi tre sono accusati degli abusi edilizi. I funzionari comunali sono accusati di abuso d’ufficio per avere procurato “intenzionalmente – sostennero i pm – ingiusti vantaggi alla societa’ Euroleasing Company Spa”.