“Il Messina l’ho salvato io, a gennaio ho investito altri 800 mila euro e abbiamo fatto il miracolo. A maggio ho detto che sono stanco, e lo confermo. A maggio ho detto che volevo vendere la società, e lo confermo. Nessuno ha offerto soldi. Ma si è presentato Mannino, che ha fatto solo spettacolo e teatro. Io sono una persona seria e vi dico ripartiamo, teniamoci stretta la serie C perché sarà un campionato di serie B2 con quelle squadre…. Spero di fare un campionato senza soffrire, ho scelto le persone giuste. Dobbiamo avere quel che meritiamo”. Così Pietro Sciotto che inizia con entusiasmo e ottimismo il settimo anno consecutivo alla presidenza dell’Acr Messina.
A maggio aveva annunciato di voler lasciare e che in caso di assenza di proposte non avrebbe iscritto la squadra al campionato (QUI). In corner però l’ha fatto, l’ha iscritta (QUI): “Abbiamo fatto un miracolo salvandoci all’ultimo minuto, ma ho sofferto troppo in questi anni. Adesso non voglio più soffrire”. Accanto a lui in conferenza stampa l’allenatore Giacomo Modica, che ritorna per la terza volta in riva allo Stretto (la prima è stata come giocatore la seconda come allenatore) e il direttore sportivo Domenico Roma. Definite anche le altre figure dello staff che saranno presentate nei prossimi giorni.
Sciotto non vuol più guardare al passato ed anzi fa di più: “Faccio un appello a Pietro Franza che si è detto più volte pronto a sostenere eventuali sceicchi arabi. I Franza hanno portato il Messina al settimo posto in serie A, non accadrà mai più. Ma dico a Pietro che il suo supporto è importante, lo invito a dare il suo appoggio. Insieme possiamo fare tanto, fallo anche per la città”.
Sciotto si è tolto anche qualche sassolino dalla scarpa rispetto ad un contesto che spesso lo ha visto come lo “straniero”, l’imprenditore che viene dalla provincia e che si è spesso scontrato con una parte della tifoseria (QUI).
“Il Messina è una società sana, sanissima. Sono molto stimato in federazione”.
Resta in attesa di notizie dal Comune per quel che riguarda lo stadio Scoglio, se potrà essere pienamente utilizzato per il campionato o meno, tenuto conto che a fine luglio c’è l’ultimo concerto in programma (I pinguini tattici nucleari).
Emozionato il direttore sportivo Domenico Roma: “E’ l’occasione della mia vita, non vi prometto nulla se non impegno e lavoro. Sono già stato a Messina in altra forma, sono pronto a dare il massimo. Stiamo lavorando per avere l’organico della squadra quanto più possibile al completo alla partenza del ritiro il 23 luglio. Sciotto ci ha chiesto un attaccante da 15 gol, lo cercheremo”.
Analoga emozione per l’allenatore Giacomo Modica, che considera Messina una seconda casa alla luce delle esperienze passate, seppure l’ultima, proprio con Sciotto non si è conclusa nel migliore dei modi. “ Sono molto grato a questa città. Voglio gente con la pancia vuota, che lavora e ama la maglia giallorossa. Il calcio è sudore, lavoro, amore e professionalità e questo riguarda tutti, sia chi è in campo sia chi sta dietro la scrivania e organizza”.
Sciotto archivia le polemiche sul fronte acquisti “nessuno ha messo i soldi”, rivendica con orgoglio la scelta dell’intesa con il Camaro per il settore giovanile, si dice pronto ad affrontare con l’amministrazione comunale un discorso serio per lo stadio, sebbene aspetti segnali forti per poter giocare sin dalla prima partita allo Scoglio.
E’ il suo settimo anno e scaramanticamente auspica che non sia come quello che si dice per i matrimoni….Altro che crisi, Sciotto rilancia e riparte.