Il nostro viaggio ci conduce ad Acireale (CT) per la “Sagra do trunzu di Aci“ che, svolgendosi dal 5 al 7 luglio, nasce con lo scopo di far conoscere le tradizioni culinarie con alla base questo cavolo rapa coltivato da sempre negli orti di Acireale e delle località vicine, riconosciuto prodotto presidio slow food.
La Leggenda di Aci e Galatea
Ma vi siete mai domandati perché tanti paesini in provincia di Catania iniziano tutti con il prefisso Aci? Galeotta fu la bellissima storia d’amore, una delle più struggenti della mitologia, tra un pastorello di nome Aci, figlio di Fauno, e la nereide Galatea, una delle cinquanta figlie delle divinità marine Doride e Nereo, di cui era perdutamente innamorato Polifemo, che Ovidio narra nel XIII libro delle Metamorfosi. Una sera, al chiaro di luna, il ciclope, vedendo i due giovani baciarsi in riva al mare, travolto da una furente gelosia, decise di vendicarsi e, non appena la ninfa si tuffò in mare, preso un grosso masso di lava lo scagliò contro il povero pastorello, schiacciandolo.
Galatea, accorsa, pianse tutte le sue lacrime, ma Giove, per pietà, trasformò il sangue dell’amato in un piccolo fiume che, nato dall’Etna, sfociò proprio nel tratto di spiaggia dove i due amanti erano soliti incontrarsi. La tradizione popolare aggiunge un particolare, quello secondo cui il corpo del pastorello sia stato smembrato in nove parti cadute dove sono nate le nove Aci. E’ bello credere che questa appassionata e tragica storia d’amore continui, nell’oggi, con il mare, Galatea, che attende il fiume, Aci, per unirsi in un bacio dolce e salato. In località Capo Molini, poco distante dal mare, c’è una piccola sorgiva chiamata “u sangu di Jaci”, dovuto al suo colore rossastro che dona realtà a una suggestiva leggenda.
Sagra do Trunzu di Aci ad Acireale
Al centro di questa gustosa festa, tantissime degustazioni di pietanze a base di Trunzu: pasta, salciccia, insalate e arancini ripieni di trunzu. Già dalla prima metà del Novecento questo cavolo rapa, il cui nome riprende un epiteto con il quale i catanesi prendono in giro gli abitanti di Aci, era protagonista sui mercati ortofrutticoli del capoluogo etneo; ma negli anni Quaranta la sua coltivazione diminuì, soppiantata da produzioni più redditizie. Il trunzu è di piccole dimensioni, riconoscibile perché la parte commestibile, presenta striature violacee, comune a molti ortaggi coltivati nei terreni lavici dell’Etna.
Come tutte le brassicacee (cavoli, ravanelli, broccoletti, ecc.) contiene molti minerali, vitamine e la ricerca medica gli attribuisce una forte azione detossificante. Oltre al buon cibo, il 5, il 6 e 7 luglio, sarete allietati da sfilate di abiti da sposa e cerimonia, Donna Fashion 2019, venerdì alle 20,30; Auto d’epoca del Club Motoristico Acese, karaoke, balli di gruppo e spettacolo di parodie, sabato dalle 18 in poi; Club La Fenice di Belpasso – Motoclub, intrattenimento musicale, karaoke e balli di gruppo, domenica dalle 18 alle 24.
Buona Sagra a tutti.