La vicepresidente del consiglio comunale di Comiso, Maria Giurato, e il consigliere comunale Alessandro Guastella, hanno inviato una nota ufficiale all’Assemblea Regionale Siciliana, indirizzandola all’onorevole Ignazio Abbate, presidente della I Commissione Affari Istituzionali, e all’onorevole Giuseppe Carta, Presidente della IV Commissione “Ambiente, Territorio e Mobilità”, oltre che ai rispettivi componenti, per sollecitare un intervento deciso e non più rinviabile sul futuro dell’aeroporto “Pio La Torre” di Comiso.
“Lo scalo aeroportuale – dichiarano Giurato e Guastella – è un’infrastruttura cruciale per tutto il Sud Est della Sicilia, ma da troppo tempo vive una condizione di precarietà operativa, caratterizzata da collegamenti sporadici, assenza di una programmazione chiara e una gestione che appare discontinua e priva di una visione di lungo periodo. Di fronte a questo scenario – proseguono – chiediamo con forza che la Regione Siciliana valuti la possibilità di una gestione dello scalo, anche tramite una società pubblica o partecipata, che possa finalmente garantire continuità, sviluppo e una relazione stabile con il territorio”.
Nella proposta presentata all’Ars, i due consiglieri chiedono che venga avviata una programmazione pluriennale dei voli, un piano industriale orientato anche al traffico cargo per sostenere il settore agroalimentare, l’attivazione di percorsi formativi per giovani tecnici e operatori del settore aeroportuale in sinergia con il mondo della formazione e dell’università, nonché il coinvolgimento attivo del Comune di Comiso, proprietario del sedime aeroportuale, nelle scelte gestionali.
A supporto di questo nuovo modello di gestione, Giurato e Guastella propongono inoltre l’istituzione di un fondo regionale ad hoc, finalizzato a incentivare l’apertura di nuove rotte, sostenendo gli investimenti iniziali e accompagnando il rilancio dello scalo nella fase di transizione verso una gestione pubblica.
“La Regione – concludono – non può più restare a guardare. È il momento di un’assunzione di responsabilità concreta per salvaguardare un’infrastruttura strategica che può diventare un motore di crescita, occupazione e sviluppo per tutto il territorio ibleo e per l’intera Sicilia sud‑orientale”.