Dopo l’ennesima aggressione agli assistenti sociali del Comune di Palermo, “abbandonati da anni dall’amministrazione municipale“, il capogruppo della Lega Salvini Premier in consiglio comunale, Igor Gelarda, affiancato a Sala delle Lapidi dal vice Elio Ficarra, denunciano la situazione di pericolo in cui operano quotidianamente gli assistenti sociali.
“Esprimiamo solidarietà e vicinanza all’assistente sociale e al vigile urbano aggrediti – dicono Gelarda e Ficarra – anche se non basta solo questo per evitare che ci scappi prima o poi il morto. Servono impegni concreti per migliorare la sicurezza sul posto di lavoro. Non si può restare ad assistere passivamente all’ennesima aggressione, senza che questa amministrazione faccia qualcosa, nel silenzio del sindaco, degli assessori e dei dirigenti che anziché prendersi cura dei propri dipendenti comunali, di sostenerli e tutelarli, non mostrano alcun segno di solidarietà come, invece, è doveroso“.
“Per questo motivo – aggiungono Gelarda e Ficarra – è nostro dovere presentare un’interrogazione consiliare per chiedere al sindaco una volta per tutte di adottare tutte le misure necessarie per garantire quel livello minimo di sicurezza che permetta il sereno svolgimento della delicata attività cui la figura dell’assistente sociale è preposta. L’impegno verso tutte le problematiche connesse alla sicurezza sul posto di lavoro non è più rinviabile. Ne va, oltre che della incolumità delle persone, anche della credibilità dell’amministrazione comunale che – concludono Gelarda e Ficarra – non può certo lasciare i propri dipendenti in balia della violenza di nessuno“.
La vicenda riguarda un’assistente sociale della quarta circoscrizione colpita giovedì scorso con delle forbici da una donna che chiedeva dove erano stati portati i fratelli allontanati dalla famiglia d’origine e dati in adozione. Una agente di polizia municipale intervenuta insieme ad altri colleghi è stata ferita alla mano. La donna ha anche incendiato una porta della sede della circoscrizione in viale Regione Siciliana.