Si alza il fronte della protesta degli agricoltori siciliani che sabato 6 aprile a Calatafimi Segesta (Tp), presso la biblioteca comunale, si riuniranno per affrontare la questione “agricoltura”.
Oggi il settore agricolo e zootecnico infatti vive in una drastica situazione di crisi che porta le aziende del settore a prestare la propria opera non riuscendo nemmeno a coprire i costi di produzione. Dopo l’incontro di Santa Caterina Villarmosa (Cl) a cui hanno partecipato più di 40 sindaci siciliani, fra cui il primo cittadino di Calatafimi Segesta, i sindaci di Caltanissetta, Messina e di tanti altri centri importanti della Sicilia, che hanno sottoscritto un documento unitario da ratificare nelle diverse Giunte e Consigli comunali. Anche nel Belice gli agricoltori hanno protestato per le strade della provincia a bordo dei propri mezzi agricoli.
Una situazione tragica che vede il comparto in ginocchio, una crisi che si protrae da anni, una grande anomalia economia che non dà il giusto merito ai prodotti siciliani riconosciuti nel mondo come eccellenze.
Il movimento spontaneo “Agricoltori Siciliani Riuniti” tramite l’attivista e imprenditore agricolo Salvatore Calderaro ha dichiarato che “la situazione agricola siciliana è al collasso. Assieme ai nostri sindaci chiediamo alle istituzioni regionali e nazionali di avviare una seria e attenta politica agricola che dia agli operatori del settore un prezzo minimo garantito tramite delle azioni che limitano l’ingresso sul suolo italiano di prodotti di dubbia provenienza nell’ottica di salvaguardare l’economia e soprattutto la salute pubblica”.