Gli notificano il divieto di avvicinamento alla persona offesa, ma anche divieto di comunicare con la vittima, applicandogli il braccialetto elettronico, e dopo poco, durante la notte, quando il locale era ormai chiuso, va a sfasciare gli arredi esterni (tavoli e sedie), cercando anche di sfondare la vetrata.
Poi si sposta verso l’abitazione della ragazza e le danneggia anche l’autovettura. A rintracciare e bloccare l’agrigentino ventottenne, S. R., sono stati i poliziotti della sezione Volanti della Questura. Gli stessi che, poco prima, gli avevano notificato le misure – disposte dal gip del tribunale di Agrigento dopo la tempestiva richiesta della Procura, con a capo il reggente Salvatore Vella, – poiché indagato per atti persecutori in danno dell’agrigentina, titolare del noto locale del centro, che da anni viene perseguitata e minacciata dall’uomo.
L’indagato S. R., 28 anni, è stato poi portato in carcere, al “Pasquale Di Lorenzo” di contrada Petrusa ad Agrigento. Su richiesta della Procura è stata aggravata la misura cautelare. La giovane che ha denunciato è vittima di violenze psicologiche e morali e danneggiamenti da 8 anni. “Dopo 3 anni di carcere preventivo, il mio stalker è stato assolto per incapacità di intendere e di volere e quindi è libero – aveva scritto la ragazza sui social – Libero di continuare a fare quello che faceva prima, tempestarmi cioè di chiamate, messaggi e minacce“. La ragazza, sconcertata per quanto accadutole, aveva aggiunto: “Lui ormai in carcere non potrà più andare. È incapace di intendere e volere. Ah, tranne se mi uccidesse, ovviamente. Lì ci sarebbe un reato diverso e quindi sarebbe processabile“. L’indagato, adesso, è stato portato in cella.