Il programma musicale comprende musiche di Thelonious Monk oltre che musiche originali appositamente scritte per l’orchestra da Giancarlo Mazzù, Luciano Troja e dallo stesso Javier Girotto.
La Filarmonica Laudamo Creative Orchestra, fondata proprio da Luciano Troja nel 2016 all’interno dello storico sodalizio messinese della Filarmonica Laudamo, ricomprende alcuni fra i migliori musicisti dell’Area dello Stretto dal background sia classico che jazz. Diretta in progetti originali da Karl Berger, Dave Burrell, Salvatore Bonafede, Marco Cappelli, Blaise Siwula, R.J.Iacovone, Instant Composers Pool, ha anche realizzato la prima mondiale di Suite for Peace di Karl Berger, scritta appositamente per l’ensemble, con la direzione di Giancarlo Mazzù e dello stesso Troja.
Nel 2025 la FLCO ha realizzato “Musiche per il Museo” tre-giorni di performance e composizioni originali presso il Museo Regionale «Accascina» di Messina, ispirate alle opere di Antonello, Caravaggio, Montorsoli ivi esposte.
Il progetto della FLCO per il Parco Archeologico Naxos vede ospite il sassofonista e compositore argentino Javier Girotto, fra i musicisti più apprezzati della scena internazionale. Fondatore dei celeberrimi Aires Tango, Girotto spazia dal jazz, alla classica, all’improvvisazione, mantenendo sempre viva una cifra stilistica inconfondibile.
Filarmonica Laudamo di Messina
All’interno del sodalizio, il pianista e compositore Luciano Troja ha ideato e fondato la Filarmonica Laudamo Creative Orchestra (FLCO), organico unico nel suo genere la cui preparazione è indirizzata a maneggiare con abilità e consapevolezza i linguaggi musicali più innovativi. Orchestra multigenerazionale, è composta da alcuni fra i musicisti più completi dell’Area dello Stretto (o originari di tale area), dal background sia classico che jazz.
La prima fase del lavoro ha avuto quale obiettivo quello di studiare, eseguire ed essere diretti personalmente in concerto da alcuni dei grandi ricercatori di nuovi linguaggi musicali, in un’ottica di perfezionamento specifico.
Sicchè dal 2015 ad oggi l’Orchestra è stata diretta in concerto da autentiche icone della ricerca musicale: Dave Burrell nel 2016, Blaise Siwula & Rocco John Iacovone (2017, 2025); Salvatore Bonafede nel 2018; ICP Orchestra – Instant Composers Pool con Michael Moore, Han Bennink, Thomas Heberer (2018); Karl Berger con Ingrid Sertso (2019); Marco Cappelli (nel 2021).
La preparazione dell’ensemble si è completata negli anni anche con masterclass, workshop, residenze tenuti da alcuni fra i grandi musicisti/compositori di nuovi linguaggi musicali appositamente per l’organico dello Stretto, fra cui Emanuele Arciuli (2015); Fred Hersch (nel 2016), Marc Copland (nel 2017), Richie Beirach (nel 2018), Franco D’Andrea (nel 2021) Thollem McDonas (2022).
La seconda fase del progetto ha visto la FLCO quale destinataria/creatrice di nuove opere, coordinata sempre da Luciano Troja che la co-dirige insieme al Mº Giancarlo Mazzù, coordinatore del Dipartimento Jazz del Conservatorio «Cilea» di Reggio Calabria.
Il progetto è fortemente sostenuto anche dall’attuale direttore artistico della Filarmonica Laudamo, Mº Antonino Cicero, che intende proseguire ed espandere il percorso culturale già tracciato.
Nel novembre 2023 l’orchestra ha eseguito una composizione scritta appositamente per l’ensemble durante il lockdown da Karl Berger dal titolo Suite for Peace, in una world premiere postuma al grande compositore americano, diretta da Troja e Mazzù.
Nel 2025 ha realizzato un progetto dal titolo «Monk in Sicilia», avventura nella contemporary art siciliana attraverso la musica del grande compositore catanese Aldo Clementi in occasione del Centenario della Nascita, e i fonemi della poesia della indimenticata Jolanda Insana.
Nel 2025 la FLCO ha realizzato una rassegna di performance e composizioni musicali ispirate ad alcuni dei capolavori conservati presso il Museo Regionale «Accascina» di Messina. In questa occasione, l’orchestra si è continuamente trasformata, alternandosi in formazioni dal solo al duo, per espandersi in gruppi più ampi, fino alla sua configurazione orchestrale completa, culminata con la prima assoluta della suite “Caravaggio in Three Acts”, a chiusura dell’intero evento.
Le opere di Antonello, Caravaggio, Montorsoli, Minniti e Rodriguez sono state, dunque, elementi ispiratori, di 15 set diversi di musiche originali da esse ispirate. La proposta ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica.
Chi è Javier Edgardo Girotto?
Scelto il sax contralto, comincia a frequentare Buenos Aires, in cerca di qualcuno che lo avvii al jazz, purtroppo senza fortuna. Rientrato a Cordoba forma i suoi primi gruppi di ispirazione jazzistica, dedicandosi anche alla musica commerciale dei cosiddetti “Cuartetos”. A 16 anni intraprende gli studi classici, iscrivendosi al Conservatorio Provincial De Cordoba e non esistendo la cattedra di sassofono, si iscrive ai corsi di clarinetto e flauto raggiungendo il compimento medio in entrambi gli strumenti. Parallelamente agli studi in conservatorio forma e collabora con diversi gruppi, tra cui i Vertiente, un mix di fusion e folklore argentino, i Jazz 440, “Jam”, l’Enzo Piccioni Quartet e il Juan Ciallella Quartet.
Fin dagli inizi, Girotto si muove con naturalezza tra vari mondi musicali: dal jazz più tradizionale alla musica latina, fino alla sperimentazione e alla commistione con generi diversi. A Roma fonda i suoi primi gruppi: “Tercer Mundo”, un sestetto di latin jazz con Horacio “El Negro” Hernandez, e “Six Sax”, un quartetto di sax con basso e batteria, che pubblica il disco “Homenaje” nel 1995, con ospiti illustri come Bob Mintzer e Randy Brecker.
Parallelamente, Girotto porta avanti altri progetti, tra cui Cordoba Reunion, un gruppo formato da musicisti argentini, che affonda le radici nel folclore pre-tango del suo Paese natale. Questo ensemble incide un disco con Mercedes Sosa e un secondo lavoro, “Sin Lugar a Dudas”, per la radio svizzera Rete Due. Altri progetti importanti sono i suoi duo: uno con il bandoneonista Daniele Di Bonaventura, con cui omaggia Piazzolla e Gardel; l’altro con il fisarmonicista Luciano Biondini, con cui incide tre dischi, mescolando composizione e improvvisazione libera.