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Giovedì 28 agosto

Al Teatro Nike di Giardini Naxos (ME) in scena Filarmonica Laudamo Creative Orchestra con Javier Girotto, quando il jazz non è solo suono

martedì 26 Agosto 2025
Quasi tre decadi di musica creativa italiana e un’orchestra di trenta anime incontrano un sassofonista che trasforma passato in poesia jazz.
Sotto il cielo di Naxos ci sarà una notte in cui il jazz non è solo suono e dove il tempo si dilata. Il tutto con uno sfondo del Parco archeologico Naxos Taormina, che ha la direzione di Orazio Micali e la direzione artistica di Simona Celi. Il 28 agosto alle ore 22 il Parco archeologico Naxos Taormina si riaccende per il nono appuntamento.
Quella sera si esibirà in concerto la Filarmonica Laudamo Creative Orchestra (composta da 23 elementi), diretta da Giancarlo Mazzù e Luciano Troja, che vedrà come guest star il prestigioso sassofonista argentino Javier Girotto.
Il programma musicale comprende musiche di Thelonious Monk oltre che musiche originali appositamente scritte per l’orchestra da Giancarlo Mazzù, Luciano Troja e dallo stesso Javier Girotto.

La Filarmonica Laudamo Creative Orchestra, fondata proprio da Luciano Troja nel 2016 all’interno dello storico sodalizio messinese della Filarmonica Laudamo, ricomprende alcuni fra i migliori musicisti dell’Area dello Stretto dal background sia classico che jazz. Diretta in progetti originali da Karl Berger, Dave Burrell, Salvatore Bonafede, Marco Cappelli, Blaise Siwula, R.J.Iacovone, Instant Composers Pool, ha anche realizzato la prima mondiale di Suite for Peace di Karl Berger, scritta appositamente per l’ensemble, con la direzione di Giancarlo Mazzù e dello stesso Troja.

Nel 2025 la FLCO ha realizzato “Musiche per il Museo” tre-giorni di performance e composizioni originali presso il Museo Regionale «Accascina» di Messina, ispirate alle opere di Antonello, Caravaggio, Montorsoli ivi esposte.

Il progetto della FLCO per il Parco Archeologico Naxos vede ospite il sassofonista e compositore argentino Javier Girotto, fra i musicisti più apprezzati della scena internazionale. Fondatore dei celeberrimi Aires Tango, Girotto spazia dal jazz, alla classica, all’improvvisazione, mantenendo sempre viva una cifra stilistica inconfondibile.

Filarmonica Laudamo di Messina

E’ l’associazione concertistica più antica della Sicilia e fra le più antiche d’Italia, giunta al 104º anno di attività ininterrotta.

All’interno del sodalizio, il pianista e compositore Luciano Troja ha ideato e fondato la Filarmonica Laudamo Creative Orchestra (FLCO), organico unico nel suo genere la cui preparazione è indirizzata a maneggiare con abilità e consapevolezza i linguaggi musicali più innovativi. Orchestra multigenerazionale, è composta da alcuni fra i musicisti più completi dell’Area dello Stretto (o originari di tale area), dal background sia classico che jazz.

La prima fase del lavoro ha avuto quale obiettivo quello di studiare, eseguire ed essere diretti personalmente in concerto da alcuni dei grandi ricercatori di nuovi linguaggi musicali, in un’ottica di perfezionamento specifico.

Sicchè dal 2015 ad oggi l’Orchestra è stata diretta in concerto da autentiche icone della ricerca musicale: Dave Burrell nel 2016, Blaise Siwula & Rocco John Iacovone (2017, 2025); Salvatore Bonafede nel 2018; ICP Orchestra – Instant Composers Pool con Michael Moore, Han Bennink, Thomas Heberer (2018); Karl Berger con Ingrid Sertso (2019); Marco Cappelli (nel 2021).

La preparazione dell’ensemble si è completata negli anni anche con masterclass, workshop, residenze tenuti da alcuni fra i grandi musicisti/compositori di nuovi linguaggi musicali appositamente per l’organico dello Stretto, fra cui Emanuele Arciuli (2015); Fred Hersch (nel 2016), Marc Copland (nel 2017), Richie Beirach (nel 2018), Franco D’Andrea (nel 2021) Thollem McDonas (2022).

La seconda fase del progetto ha visto la FLCO quale destinataria/creatrice di nuove opere, coordinata sempre da Luciano Troja che la co-dirige insieme al Mº Giancarlo Mazzù, coordinatore del Dipartimento Jazz del Conservatorio «Cilea» di Reggio Calabria.

Il progetto è fortemente sostenuto anche dall’attuale direttore artistico della Filarmonica Laudamo, Mº Antonino Cicero, che intende proseguire ed espandere il percorso culturale già tracciato.

Nel novembre 2023 l’orchestra ha eseguito una composizione scritta appositamente per l’ensemble durante il lockdown da Karl Berger dal titolo Suite for Peace, in una world premiere postuma al grande compositore americano, diretta da Troja e Mazzù.

Nel 2025 ha realizzato un progetto dal titolo «Monk in Sicilia», avventura nella contemporary art siciliana attraverso la musica del grande compositore catanese Aldo Clementi in occasione del Centenario della Nascita, e i fonemi della poesia della indimenticata Jolanda Insana.

Nel 2025 la FLCO ha realizzato una rassegna di performance e composizioni musicali ispirate ad alcuni dei capolavori conservati presso il Museo Regionale «Accascina» di Messina. In questa occasione, l’orchestra si è continuamente trasformata, alternandosi in formazioni dal solo al duo, per espandersi in gruppi più ampi, fino alla sua configurazione orchestrale completa, culminata con la prima assoluta della suite “Caravaggio in Three Acts”, a chiusura dell’intero evento.

Le opere di Antonello, Caravaggio, Montorsoli, Minniti e Rodriguez sono state, dunque, elementi ispiratori, di 15 set diversi di musiche originali da esse ispirate. La proposta ha riscosso un grande successo di pubblico e di critica.

Chi è Javier Edgardo Girotto?

Javier Edgardo Girotto nasce a Cordoba il 17 aprile del 1965. Si avvicina alla musica grazie al nonno materno A.L.Caroli, direttore di banda, suonando prima il rullante, poi il clarinetto piccolo in Mi bemolle, nella Infanto Juvenil de Cordoba e nella banda di Villa del Rosario, per poi passare a quello in Si bemolle. Il passaggio, per un clarinettista, al saxofono è naturale.

Scelto il sax contralto, comincia a frequentare Buenos Aires, in cerca di qualcuno che lo avvii al jazz, purtroppo senza fortuna. Rientrato a Cordoba forma i suoi primi gruppi di ispirazione jazzistica, dedicandosi anche alla musica commerciale dei cosiddetti “Cuartetos”. A 16 anni intraprende gli studi classici, iscrivendosi al Conservatorio Provincial De Cordoba e non esistendo la cattedra di sassofono, si iscrive ai corsi di clarinetto e flauto raggiungendo il compimento medio in entrambi gli strumenti. Parallelamente agli studi in conservatorio forma e collabora con diversi gruppi, tra cui i Vertiente, un mix di fusion e folklore argentino, i Jazz 440, “Jam”, l’Enzo Piccioni Quartet e il Juan Ciallella Quartet.

A 19 anni vince una borsa di studio del Berklee College of Music e gli si spalancano finalmente le porte del mondo del jazz. Resta nella prestigiosa scuola bostoniana per quattro anni, diplomandosi in Professional Music “Cum Magna Laude”.
I quattro anni statunitensi sono proficui, un periodo in cui ha approfondito gli studi di composizione e arrangiamento e di sax e improvvisazione con maestri del calibro di Joseph Viola, George Garzone, Hall Crook e Jerry Bergonzi, imparando poi, “il mestiere”, suonando con Danilo Perez, George Garzone, Hall Crook, Bob Moses, Herb Pomeroy e tanti altri musicisti da cui ha raccolto una scintilla della loro esperienza.
Javier Girotto è quindi un sassofonista, un compositore e arrangiatore argentino di origini italiane, che ha dato vita a una delle carriere più ricche e versatili nel panorama del jazz contemporaneo. La sua avventura italiana inizia a 25 anni, quando si trasferisce nel Paese per motivi familiari legati alla cittadinanza italiana.
In breve tempo, decide di stabilirsi in Italia e avviare qui la sua carriera musicale.
Fin dagli inizi, Girotto si muove con naturalezza tra vari mondi musicali: dal jazz più tradizionale alla musica latina, fino alla sperimentazione e alla commistione con generi diversi. A Roma fonda i suoi primi gruppi: “Tercer Mundo”, un sestetto di latin jazz con Horacio “El Negro” Hernandez, e “Six Sax”, un quartetto di sax con basso e batteria, che pubblica il disco “Homenaje” nel 1995, con ospiti illustri come Bob Mintzer e Randy Brecker.
Ma è con il gruppo Aires Tango che Girotto si afferma come voce originale e riconoscibile nel panorama jazz italiano. Insieme a Alessandro Gwis, Marco Siniscalco e Michele Rabbia, crea una fusione tra tango argentino e jazz, una sintesi potente e affascinante che gli vale un grande seguito di pubblico. Con Aires Tango incide 10 dischi e celebra 15 anni di attività con l’album “10/15”. L’evoluzione del gruppo porta anche alla collaborazione con la voce di Peppe Servillo e con orchestre sinfoniche.
Parallelamente, Girotto porta avanti altri progetti, tra cui Cordoba Reunion, un gruppo formato da musicisti argentini, che affonda le radici nel folclore pre-tango del suo Paese natale. Questo ensemble incide un disco con Mercedes Sosa e un secondo lavoro, “Sin Lugar a Dudas”, per la radio svizzera Rete Due. Altri progetti importanti sono i suoi duo: uno con il bandoneonista Daniele Di Bonaventura, con cui omaggia Piazzolla e Gardel; l’altro con il fisarmonicista Luciano Biondini, con cui incide tre dischi, mescolando composizione e improvvisazione libera.
Nel 2002 entra nel quartetto “pianoless” di Enrico Rava, partecipando al disco “Full of Life”. Fonda poi il progetto con Vertere String Quartet, che unisce il jazz al repertorio per quartetto d’archi, e collabora con l’Orchestre National du Jazz di Parigi. Importante anche il progetto con il pianista Michele Campanella, “Musique sans Frontière”, dove il repertorio classico viene contaminato con jazz e improvvisazione.
Numerose le sue collaborazioni con orchestre sinfoniche italiane ed europee per progetti ibridi che fondono jazz e musica colta. Con Fabrizio Bosso dà vita al progetto Latin Mood, mentre con il quartetto di sassofoni Atem realizza il progetto “Suix”, centrato su composizioni originali. Dal 2011 avvia la sua etichetta “JG Records”, con cui pubblica “Alrededores de la Ausencia”, registrato in Argentina.
Nel 2016, un grave ostacolo interrompe la sua attività musicale: viene colpito da distonia focale del musicista, un disturbo neurologico che compromette la funzionalità della mano sinistra. Dopo una lunga e difficile riabilitazione, nel 2018 riesce a tornare a suonare. Da questo periodo nasce il disco in solo “Escenas en Solo”, registrato prima della malattia, e un nuovo progetto con Campanella su musiche di Mussorgsky, Rachmaninov e Stravinsky.
Nel corso degli anni, Girotto ha collaborato con un’infinità di artisti di fama internazionale, tra cui Ralph Towner, Bob Mintzer, Randy Brecker, Enrico Rava, Roberto Gatto, Gianluca Petrella, Rita Marcotulli, Gary Burton, Danilo Pérez, Avishai Cohen, Paolo Fresu, solo per citarne alcuni. Ha partecipato a progetti teatrali, orchestrali, festival in tutto il mondo, e ha insegnato in vari conservatori italiani e sudamericani, contribuendo alla formazione di nuove generazioni di musicisti.
La carriera di Javier Girotto è dunque un viaggio appassionato e instancabile tra culture, stili e linguaggi musicali, segnato da una continua ricerca artistica, dal dialogo tra radici argentine e linguaggio jazzistico, e da una straordinaria capacità di reinventarsi.
Una notte di musica da non perdere a Giardini Naxos. 
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