Condividi

Alfonso Giordano: “Se non accettavo quell’incarico forse il Maxiprocesso non si sarebbe svolto” | VIDEO

lunedì 10 Febbraio 2020

Guarda in alto la video intervista

Trentaquattro anni fa, esattamente il 16 dicembre 1987, il giudice Alfonso Giordano, dopo quasi due anni di Maxiprocesso, lesse in aula la storica sentenza che, per la prima volta, condannava i vertici della mafia in Sicilia.

Oggi ha 91 anni, con una lucidità da fare invidia ad un giovane magistrato quarantenne presenta a Palermo la ristampa del suo libro dal titolo “Il Maxiprocesso alla Mafia“. Una analisi attenta e dettagliata senza nessuna sbavatura di ciò che è realmente stato il processo di mafia più importante della storia italiana. L’ex presidente della corte d’Assise del Maxi processo afferma: “Se non accettavo io quell’incarico molto probabilmente quel processo non veniva svolto. Tutti avevano paura“. Alla presentazione del libro presente anche l’ex Pm di Palermo Leonardo Agueci e Fernardo Asaro procurato capo di Gela.

Entrato giovanissimo in magistratura, Giordano eredita la passione per la toga dal padre magistrato. Da lui impara un codice morale sulle funzioni che avrebbe poi incarnato Sono queste le ragioni che lo spingono ad accettare il ruolo più difficile della sua vita. “Quel processo per me è stato la vita di un uomo attraverso un processo“.

Alla sbarra nomi eccellenti di Cosa Nostra: da Leoluca Bagarella a Pippo Calò e Michele Greco, oltre ai due boss corleonesi, Salvatore Riina e Bernardo Provenzano, che all’epoca erano ancora latitanti. Grande accusatore, il pentito Tommaso Buscetta. Giudici istruttori, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che hanno scritto pagine e pagine di accuse letteralmente reclusi nel supercarcere dell’Asinara per motivi di sicurezza.

Ci vorranno 349 udienze per sentire i 1314 interrogatori di boss, trafficanti di droga e pentiti, per ascoltare vedove taciturne e madri che reclamano giustizia per il figlio scomparso, per le requisitorie dei pubblici ministeri Ayala e Signorino e le 635 arringhe difensive degli avvocati. Un circo che Giordano riesce a guidare con fermezza e determinazione.

Il processo di primo grado si chiude 22 mesi dopo, il 16 dicembre 1987, con 346 condanne: 19 ergastoli e pene detentive per un totale di 2.665 anni di reclusione. Quasi tutte le condanne saranno confermate fino alla Cassazione. Il contrattacco di Cosa Nostra non si farà attendere, nel 1992 Falcone e Borsellino vengono uccisi in due diversi attentati.

 

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
ilSiciliaNews24

Francesco Zavatteri: “Chi spaccia il crack vende morte ai ragazzi” CLICCA PER IL VIDEO

Seconda parte dell’intervista de ilSicilia.it a Francesco Zavatteri, padre di Giulio, giovane artista palermitano, ucciso da un’overdose di crack all’età di 19 anni il 15 settembre 2022. L’importanza delle strutture nei quartieri delle città, le proposte dal basso e le iniziative legislative sul tema della tossicodipendenza.

BarSicilia

Bar Sicilia, Di Sarcina e la rivoluzione dei porti del mare di Sicilia Orientale CLICCA PER IL VIDEO

Dal Prg del porto di Catania ai containers ad Augusta, passando per lo sviluppo di Pozzallo e l’ingresso di Siracusa nell’AP, il presidente Di Sarcina spiega obiettivi e progetti

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.