La vostra Patti Holmes, nel 2016, diretta a Stromboli, a causa di un tempo da tregenda, ha dovuto fare, per una notte, tappa a Lipari e, credetemi, è stato il più bello degli imprevisti. La più grande delle Eolie, infatti, possiede una cittadina meravigliosa, accogliente e festosa, dominata da un castello; appena sbarcati a Lipari non si può non restare colpiti dalla sua poderosa cinta muraria cinquecentesca e da questa fortezza che sorge su un promontorio naturale tra le due insenature, oggi adibite a porto di Marina Lunga e Marina Corta.
Questa cittadina cullata dal mare vi accoglierà con tantissimi locali animati e per tutti i gusti, negozietti, suggestive chiesette e scorci incantevoli. Da nipote di Sherlock Holmes, curiosa come una scimmia e logorroica all’ennesima potenza, indagando sulle origini del suo nome e sul suo essere isola sospesa tra mito e santità, ha scoperto che:
- A Lipara, Λιπάρα, così era nota nell’antichità, che in greco significa “grasso” e “fertile”, sono legati da uno stesso destino di fuga quattro personaggi. Il primo, raccontato da Diodoro Siculo, è Liparo, re degli Ausoni, che, abbandonate le coste campane in seguito a una lite con i fratelli, sarebbe approdato nell’isola, dandole il suo nome.
- Il secondo è il saggio Eolo che, giunto alla corte di Liparo, ne sposato una figlia e ricevuto in dono il regno in cambio, però, del ritorno del re sulle amate coste campane, rimastegli nel cuore. Cosa che, come da promessa, avvenne.
- Il terzo, che si innesta perfettamente in questa storia, è Ulisse, l’eroe più arguto di tutti i tempi, reduce dalla guerra di Troia e privo della sua nota spavalderia, che, giunto al cospetto di Eolo, e conquistatolo con la sua drammatica storia, avrebbe ricevuto in dono un otre di pelle, custode dei venti contrari alla navigazione, che lo avrebbe riportato nell’agognata Itaca; sogno rimandato a causa della curiosità dei suoi compagni di navigazione che, aperto il contenitore creduto depositario di tesori di inestimabile valore, liberarono le correnti più violente, scatenando una terribile tempesta.
- Il quarto, infine, è San Calogero che, arrivato a Lipari dall’Asia Minore per mettere in fuga i diavoli che vi erano annidati, vi avrebbe fatto sgorgare delle sorgenti miracolose in grado di curare fetide ferite, artriti e dermatiti, cosa che una recente analisi delle acque avrebbe confermato.
Il nostro diario di viaggio, come avrete notato, è stato popolato da moltissimi “avrebbe” e “sarebbe” che non escludono, però, che ciò fin qui raccontato sia vero.
Una piccola scoperta, fatta sul campo, è stata la Chiesetta delle Anime del Purgatorio, eretta nel 1545 sulla Penisoletta del Purgatorio prospiciente la Piazza Ugo di Sant’Onofrio a Marina corta, già Marina di San Giovanni, in cui è allestito il “Presepe del mare”, un incanto che, profumando di fragrante passato, raffigura una parte del paese con tanti personaggi del luogo, dal parroco, ai pescatori che riparano le reti , dalle donne che si affacciano ai balconi, agli artigiani. C’è anche una piccola Sacra Famiglia adorata, al posto dei Re Magi, da tre Pescatori del luogo.
Questo gioiello lo si deve all’Associazione SS. Cosma e Damiano Marina corta di Lipari, che ha dichiarato che “la realizzazione di questo Presepe, oltre che a continuare una tradizione antica della nostra gente, è finalizzata alla sensibilizzazione di residenti e visitatori sulle peculiarità del nostro territorio, di cui l’architettura è parte importante, e sull’importanza della sua conservazione a tutela della nostra identità culturale”.
Passiamo alle meravigliose spiagge, facendo una sorta di mappa:
la Spiaggia Praia di Vinci, situata all’estremità meridionale dell’isola, vicina a Punta Crepazza, è un paradiso incontaminato che si estende lungo un tratto di costa ricco di insenature e baie che si susseguono l’un l’altra fino alla rocca di Lipari, raggiungibile solo in barca. La sua caratteristica è quella di essere particolarmente sabbiosa con la presenza di qualche ciottolo. Le acque cristalline si prestano allo snorkeling.
La Spiaggia di Canneto, a circa 3 km a nord del paese, si trova sulla costa orientale. Particolarmente ghiaiosa e in una piccolissima parte mista a sabbia, questa è chiusa in una baia suggestiva, bagnata da un abbagliante mare turchese.
La Spiaggia Acquacalda prende il nome dall’omonimo borgo di Lipari, sulla costa settentrionale dell’isola. Dominata da una montagna bianca di pomice, che le conferisce una magia senza eguali, lungo il litorale, per lo più ghiaioso, ha un pontile in ferro di circa un centinaio di metri bagnato da acque di un blu intenso.
La Spiaggia Papesca, con le sue acque cristalline fa da specchio al panorama bianco accecante della costa, colore dovuto alla presenza di pomice.
La Spiaggia Porticello, alla cui sinistra dal mare si possono ammirare le cave di Campo Bianco e, a destra, invece, come contrasto al bianco della pomice, la rilucente colata nera di ossidiana delle Rocche Rosse.
La Spiaggia Valle Muria, dopo la Spiaggia Bianca, ha una forma allungata e sembra poeticamente abbracciata dai promontori rocciosi. Tutto il litorale è caratterizzato da sabbia scura, ricordiamo la presenza della roccia tufacea. La spiaggia è raggiungibile in barca dal porticciolo di Marina Corta.
La Spiaggia Bianca è la più bella dell’isola di Lipari. Il fondale marino, costituito dai sedimenti della pomice, è uno spettacolo unico al mondo per ogni turista e, di certo, fa aumentare la voglia di trascorrere le vacanze in queste perle mediterranee, vanto italiano e patrimonio mondiale. Sul mare caldo, di un turchese intenso, si allungano dei pontili usati un tempo per il trasporto dei beni estratti.
Adesso, però, andiamo alla seconda metà di luglio e, precisamente, nel periodo compreso dal 13 al 15 luglio, in cui si celebra la suggestiva festa della Madonna di Porto Salvo, la cui particolarità sta nella processione in mare, che vede molte barche riunirsi di fronte all’imbarcadero di sottomonastero e aspettare la statua della Madonna, che è atteso da un’imbarcazione che accoglie il presbitero ed il simulacro. Da qui la processione prosegue in direzione di punta San Francesco. La celebrazione eucaristica, al rientro della statua, è accolta, da bellissimi giochi pirotecnici.
L’evento è anticipato da un animato clima di festa, con eventi musicali e degustazioni dei prodotti tipici, da non perdere l’ottima malvasia ed i dolci locali. (Foto Lipari.biz)
Ritornando ai quattro protagonisti con cui abbiamo iniziato questo articolo, alla vostra Patti Holmes non resta che augurarvi di ripercorrere il cammino di Liparo, Eolo, Ulisse, bagnarvi nelle prodigiose “Terme di San Calogero”, gustare il buon cibo, godere delle sue bellezze e immergervi nelle sue acque dalle ammalianti sfumature.