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Il sub-commissario Cordaro audito da quattro commissioni

Allagamenti e depurazione a Palermo: il nodo aziende sui cantieri, tempi lunghi per Fondo Verde

mercoledì 19 Novembre 2025
Toto Cordaro audito da quattro commissioni consiliari, comune di Palermo

Troppi disagi in città ogni volta che piove. Di chi è la colpa? Delle caditoie? Delle infrastrutture mancanti? Domande alle quali hanno provato a rispondere gli attori istituzionali che, questa mattina, hanno partecipato alla seduta congiunta di quattro commissioni consiliari del Comune di Palermo. Il tema interessa tanti. Anzi, praticamente tutti. Ogni volta che arriva un temporale consistente in città, le conseguenze sono subito evidenti, sia per la viabilità che per i disagi vissuti dai cittadini. Basta pensare quanto è avvenuto dieci giorni fa, quando un intero nucleo familiare è rimasto bloccato nella propria automobile in via Ugo La Malfa. Provvidenziale è stato, in quel caso, l’intervento dei vigili del fuoco. Ma questo è solo la punta dei problemi vissuti dai palermitani. A cominciare dal mondo economico, costretto a fare spesso i conti con i danni causati dagli allagamenti o, peggio ancora, a chiudere bottega ogni qual volta piove.

Da qui la necessità di discuterne a livello politico. A presiedere l’assise, chiesta fra gli altri dalla consigliera comunale di Forza Italia Catia Meli e che ha visto la partecipazione di oltre la metà del Consiglio Comunale, è stato il presidente della commissione Bilancio Giuseppe Milazzo. Con lui i presidenti della II (Antonio  Rini), della III (Sabrina Figuccia) e della IV Commissione (Salvo Imperiale). Un vertice, avvenuto al Polo Tecnico di via Ausonia, al quale sono stati invitati il presidente di Amap Giovanni Sciortino, l’assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Orlando e, soprattutto, il sub-commissario per la Depurazione Toto Cordaro. C’è chi però, durante il dibattito, ha manifestato dissenso rispetto alla formula organizzativa scelta oggi. Critico, in particolare, l’esponente di Forza Italia Gianluca Inzerillo, il quale avrebbe preferito svolgere il dibattito all’interno del Consiglio Comunale. Anche e soprattutto per dare maggiore conoscenza dei dettagli dell’incontro alla cittadinanza.

La seduta congiunta delle commissioni consiliari

E’ stato proprio il dirigente della struttura commissariale Toto Cordaro ad aver parlato più di tutti. Oltre quaranta minuti d’intervento in cui l’ex assessore regionale al Territorio e all’Ambiente ha provato a spiegare le differenze di competenze sul tema degli allagamenti, oltre ad aggiornare i consiglieri comunali sullo stato di avanzamento dei cantieri attualmente in essere in città sul fronte della depurazione delle acque reflue. Questione sulla quale preoccupa lo stato di salute della ditta Manelli e della ditta Dondi. Colossi che si occupano rispettivamente degli scavi del collettore Sud-Occidentale e dell’allargamento del depuratore di Acqua dei Corsari. Due delle tre opere ritenute chiave da Cordaro, insieme alla rifunzionalizzazione del depuratore di fondo Verde, con relativo completamento del collettore nord-occidentale.

Entrambi gli interventi sono a circa il 50% del loro completamento, anche se sulla strada della consegna delle opere si sono interposte le difficoltà economiche degli operatori. Vertenze che un coinvolgimento della Prefettura, anche se sulla questione Cordaro non ha mancato di esprimere il proprio disappunto: “Ci troviamo oggi a combattere con l’inadeguatezza delle imprese che si occupano di realizzare questi lavori. Scopriamo giorno dopo giorno che più l’impresa è in crisi, più è alto il ribasso che fa per aggiudicarsi i lavori. Credo che questo sia un tema che deve arrivare all’attenzione del Parlamento Nazionale“.

Impossibilitato ad intervenire invece il presidente di Amap Giovanni Sciortino. Dopo la conclusione dell’intervento del sub-commissario, è venuto meno il numero legale. Rimangono quindi delle domande sul fronte della gestione delle piogge in città. Fatto su cui Sabrina Figuccia e Giuseppe Mancuso, esponenti della Lega, chiedono tempi certi. “Nel corso dell’incontro, abbiamo ribadito che l’interesse della Lega è offrire soluzioni immediate e strutturali ai cittadini. Una parte degli allagamenti deriva dalla mancata pulizia delle caditoie. Su questo punto abbiamo chiesto con fermezza maggiore attività e coordinamento tra Amap, Rap e Reset. È necessario che gli interventi di manutenzione ordinaria siano costanti ed efficaci. Inoltre, abbiamo richiesto un cronoprogramma preciso sia degli interventi già effettuati sia di quelli programmati, perché i cittadini hanno diritto a conoscere tempi, modalità e responsabilità“.

I disagi causati dagli allagamenti e le competenze della struttura commissariale

Una riunione figlia, come sopra ricordao, dei disagi vissuti dal capoluogo siciliano negli ultimi mesi. Problemi che hanno evidenziato come la gestione delle acque meteoriche non non abbia funzionato in maniera efficiente. Una questione sulla quale è stato chiamato in causa il mancato completamento delle opere del collettore fognario. A chiarire subito la questione è stato il sub-commissario Toto Cordaro. “Il riferimento fatto da alcuni circa la responsabilità, attribuita alla struttura di depurazione, degli allagamenti a Palermo è abbastanza ridicolo. Si rischia solo di generare, nei cittadini e negli amministratori, una confusione fra il dato emergenziale e l’ordinarietà di alcune vicende che vanno gestite in maniera diversa“.

Poi Cordaro passa a spiegare l’origine della struttura commissariale per la Depurazione. “L’UE scopre che il sistema paese Italia, in particolare in Sicilia, Calabria e Campania, non si è adeguato alle direttive sulla depurazione. Quindi, instaura dei procedimenti che hanno determinato delle sanzioni. Oggi l’Italia paga per gli errori del passato una cifra intorno ai 45 milioni di euro all’anno. Anche se la cifra ha vissuto delle riduzioni e puntiamo a ridurla ancora. Noi facciamo progettazione e nasciamo nel 2016 per chiudere il capitolo delle sanzioni comunitarie. Noi non facciamo fognature o depuratori, quello lo fa l’assessorato regionale all’Acqua e ai Rifiuti“.

Una questione sulla quale l’esponente di Forza Italia Catia Meli guarda al futuro, senza però dimenticare i temi del presente. “La riunione odierna nasce da una mia richiesta, maturata in III Commissione, di convocare tutti i soggetti istituzionali coinvolti sul tema degli allagamenti, visto anche quanto avvenuto nell’ultimo periodo in città. Ringrazio il sub-commissario Cordato per la relazione fatta oggi sullo stato di avanzamento dei cantieri della struttura commissariale per la Depurazione. Tuttavia siamo ancora gli albori della risoluzione del problema”.

“La conclusione degli interventi sul collettore nord-occidentale, e quindi il completamento del depuratore di Fondo Verde di Mondello, e del collettore sud-occidentale, e del depuratore di Acqua dei Corsari, potranno rappresentare una soluzione importante sul fronte della risoluzione dell’emergenza – aggiunge la consigliera comunale azzurra –. Tuttavia, bisogna lavorare anche sul quotidiano. A cominciare dagli interventi di manutenzione a cui sono chiamate le società Partecipate del Comune di Palermo. Da Rap ci aspettiamo che esegua le operazioni di spazzamento in quelle strade più soggette ad allagamenti, mentre Amap dovrà pulire e spurgare i tombini che nel frattempo si sono riempiti di fango. Solo così potremmo limitare i disagi in attesa del completamento delle grandi opere“.

Le opere completate o in corso di completamento

Parole chiare dopo le quali l’ex assessore regionale ha passato in rassegna le opere già completate dalla struttura commissariale da lui diretta. Fra queste la rete fognaria dei quartieri Marinella e Sferracavallo; la fognatura e il relativo sistema separato fra le vie Agnetta ed Etna, nonchè in via Valenza, nel quartiere Villagrazia; la rete fognaria nell’asse via Pomara/Messina Montagne/Ponticello e il collettore fognario misto fra via Palmeri e Fondo Badami; infine, la lista si completa con il collettore misto fra via Palmerino-Molara e via Ponticello-Oreto.

Ci sono poi gli interventi in corso di realizzazione. A partire dalla rete fognaria di Passo di Rigano. “A settembre 2025, abbiamo approvato in conferenza di servizi la variante per lo sforo in via Leonardo da Vinci – ha spiegato Cordaro -. Ad ottobre 2025 abbiamo consegnato i lavori. Al momento è in corso la risagomatura del canale in via Principe di Paternò. I lavori dovrebbero essere completati in 555 giorni a partire da novembre 2025 (giugno 2027 n.d.r.)“. C’è poi lo scavo da realizzare sul cantiere di via Decollati. “A settembre 2025 abbiamo approvato il progetto esecutivo. Entro gennaio 2026 chiuderemo la gara, mentre per gli scavi serviranno circa due anni“. Sul fronte delle opere di Boccadifalco, secondo il sub-commissario per la Depurazione i lavori potrebbero essere conclusi entro il 31 agosto 2026, mentre su Cruillas i cantieri dovrebbero essere completati entro giugno 2026.

I tre interventi chiave: il collettore sud-orientale e la crisi della ditta Manelli

Ci sono poi tre macro-interventi che, secondo Cordaro, potrebbero cambiare il volto infrastrutturale della città: il completamento del collettore sud-occidentale, l’ampliamento del depuratore di Acqua dei Corsari e la rifunzionalizzazione del depuratore di Fondo Verde, a Mondello. Con riguardo alla prima opera, Cordaro sottolinea i problemi che hanno contraddistinto la ditta Manelli, aggiudicataria degli interventi. “Ci troviamo oggi a combattere con l’inadeguatezza delle imprese che si occupano di realizzare questi lavori. Scopriamo giorno dopo giorno che più l’impresa è in crisi, più è alto il ribasso che fa per aggiudicarsi i lavori. Credo che questo sia un tema che deve arrivare all’attenzione del Parlamento Nazionale. La ditta Manelli, che è un colosso, ha già visto rescissi contratti per opere importantissime a Genova, a Bologna e a Gorizia. Inoltre, le Asp e i Comuni si sono sostituiti nel pagamento delle maestranze, così come ha fatto la struttura del sub-commissario che rappresento.

Parliamo di un’infrastruttura al 50% della realizzazione, con opere di galleria giunte al 70% – ha aggiunto davanti ai rappresentanti quattro commissioni consiliari -. Ci troviamo davvero davanti ad un’opera vicina al completamento. Ma rispetto a quanto accaduto, ho dovuto chiedere l’apertura di un tavolo di crisi davanti al Prefetto. Abbiamo fatto l’ultima riunione lunedì. Il Prefetto ha dato fino al 1 dicembre prima di aggiornarsi. Abbiamo chiesto una parola definitiva sulle reali possibilità di completamento dell’opera. Se ci diranno che ciò non è possibile, avvieremo la rescissione del contratto ed affideremo l’opera alla seconda ditta in graduatoria”. Il problema, in questo caso, diventerebbe l’allungamento dei tempi. “Quest’opera può essere completata entro il 2026. Ma tutto dipende dall’andamento dal tavolo in Prefettura. Se si dovesse ricorrere ad un’altra ditta, l’esperienza ci insegna che il passaggio da un’impresa all’altra servirebbero dai due ai sei mesi“.

Ampliamento del depuratore di Acqua dei Corsari

Tribolato anche il destino del progetto di ampliamento del depuratore di Acqua dei Corsari. “Abbiamo lavori portati avanti intorno al 40% – ha raccontato Cordaro in commissione congiunta -. Anche in questo caso, c’è una crisi della ditta. Ad occuparsi dei cantieri è l’impresa Dondi di Rovigo. Siamo arrivati al punto su Acqua dei Corsari che al 28 febbraio 2026 scade il termine per la consegna dell’opera. Difficilmente questa data potrà essere rispettata. Ma abbiamo comunque chiesto la consegna anticipata della dissabbiatura per creare una connessione con il Sistema Cala. Rispetto ad un tema del genere, il commissario non ha poteri pregnanti tali da poter fare immaginare una conseguenza negativa per l’impresa – spiega l’ex assessore, che però aggiunge -. Ecco perchè mi sono rivolto al Prefetto. Ci sono tutta una serie di dati giuridici che la struttura non può mettere sul tavolo, come ad esempio la blacklist o la perdita di cantieri“.

Realizzazione del depuratore di Fondo Verde 

La seduta di commissione congiunta si è chiusa con la trattazione dell’ultimo progetto ritenuto chiave, ovvero la rifunzionalizzazione del depuratore di Fondo Verde di Mondello. L’iter dell’opera è partito intorno al 1996. Il depuratore viene completato, senza però essere dotato di uno scarico a mare funzionante. Gli anni sono passati ma una soluzione definitiva non è stata trovata. Fino al 2022, quando l’incarico viene affidato al consorzio interuniversitario “Conisma“.

L’opera, sulla quale è stata firmata una convenzione fra Comune di Palermo, struttura commissariale e gli uffici regionali sul Dissesto Idrogeologico, “è interamente finanziata per un importo complessivo da 61 milioni di euro – dichiara Cordaro -. E’ in corso l’integrazione della progettazione. Il passaggio chiave si avrà sull’emissione del PAUR (Parere Ambientale Unico Regionale), per il quale potrebbero volerci circa due anni“. Insomma, tempi lunghi. Considerata anche la possibilità che vengono suggerite delle modifiche al progetto sulla base dei pareri di tutti i soggetti coinvolti.

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