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"La città chiama..."

Apcoa e i parcheggi-burla, il caos calmo che genera solo tanta confusione

lunedì 4 Dicembre 2023

Pagare l’abbonamento per il parcheggio e vedersi recapitare lo stesso una multa. Succede a Palermo.

Tra le segnalazioni che sono arrivate via Whatsapp al 378.0835993 per la rubrica “La città chiama…” ce ne sono alcune che riguardano i parcheggi su strisce blu gestiti da Apcoa nel capoluogo siciliano.

La rivoluzione per le strade di Palermo è dell’inizio 2023 ed è stata accolta come una semplificazione. Anziché le venti microzone di parcheggio, adesso ce ne sono soltanto cinque, comprese le due delle borgate marinare di Mondello e Sferracavallo, tutte gestite da Amat, mentre una, la zona F, resta sotto l’azienda privata Apcoa. Ed è lì che inizia la confusione.

All’interno della zona F sono presenti in realtà anche alcune centinaia di stalli non compresi nell’eventuale abbonamento mensile, trimestrale o semestrale che gli utenti possono sottoscrivere. E che, quindi, vanno pagati extra da chiunque. Morale della favola: il caos regna sovrano tra chi ogni giorno deve districarsi tra strisce blu e traffico, alla “disperata ricerca di un parcheggio”.

La segnalazione a “La città chiama…”

“Di mattina, mentre devo stare appresso ai miei figli per accompagnarli a scuola e riuscire ad arrivare in ufficio in orario – racconta Silvianon mi posso mettere a guardare tutti i parcheggi. Questo sì, questo no, questo forse. Perciò avevo deciso di sborsare quasi 200 euro di abbonamento per sei mesi. Vado sul sicuro, mi sono detta. E, invece, la multa l’ho presa lo stesso e non ho capito perché”, lamenta la lettrice in un messaggio alla redazione de ilSicilia.it.

Cosa prevede il Piano del Comune?

Non esiste una mappa che indichi chiaramente quali parcheggi sono extra e quali, invece, quelli compresi nell’abbonamento. Ne esiste soltanto una, che i dipendenti di Apcoa fanno vedere allo sportello del parcheggio coperto di fronte al Tribunale solo a chi ha già sottoscritto un abbonamento. In ogni caso, sul sito del Comune di Palermo, non viene completamente specificata questa eventualità. Anzi, nel Piano della sosta tariffata (disponibile QUI) approvato a dicembre 2022 dalla giunta Lagalla si legge che: “Le aree gestite dall’azienda Apcoa e comprendenti le zone P2, P4, P19 e P20 verranno ricomprese in un’unica zona denominata “F” che continuerà ad essere gestita dall’azienda Apcoa”. 

Sul sito di Apcoa, invece, l’unico riferimento è al Regolamento di parcheggio riportante le condizioni generali di contratto ex artt. 1336 e 1341 c.c., di cui si è tenuti a prendere visione, ma che contrariamente a quanto scritto sulla segnaletica verticale non è disponibile sui singoli parcometri. Sul sito e sui moduli rilasciati viene ricordato che l’abbonamento consente “la sosta esclusivamente e tassativamente nel periodo di validità indicato nella mail di conferma e solo negli stalli individuati da apposita segnaletica verticale riportante, in apposito riquadro giallo la zona F“.

In particolare, secondo l’art. 5 del regolamento Apcoa, “sarà elevata la penale contrattuale prevista in caso di mancato pagamento della sosta” nelle ipotesi di tagliando scaduto o “all’interno delle zone gestite da Apcoa, sosta in stalli differenti da quelli individuati dalla segnaletica verticale riportante nell’apposito riquadro giallo la zona F”.

Il regolamento si può leggere solo scaricando l’app oppure sottoscrivendo l’abbonamento direttamente allo sportello Apcoa che si trova di fronte al Tribunale, aperto da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13. Visivamente, solo facendo particolare attenzione alla segnaletica verticale, in effetti, ci si può rendere conto della differenza: se non è presente il riquadro giallo “zona F”, si tratta dei famigerati stalli extra.

Problemi anche con i pagamenti su EasyPark

La confusione, però, non riguarda solo Apcoa. Si sono visti recapitare a casa una multa anche alcuni residenti e turisti di passaggio che hanno usato l’app EasyPark: “Non sapevo – sottolinea, ad esempio, Andrea in un altro messaggio alla rubrica “La città chiama…” di dover scaricare un’altra applicazione per lo smartphone. Così, quando ho parcheggiato la mia auto in via Sammartino, all’altezza di via Dante, ho fatto quello che faccio di solito, pur avendo visto che gli stalli in quella zona sono gestiti da Apcoa. Ma non mi sono preoccupato, perché l’app mi ha dato la possibilità di pagare lo stesso. Quindi, credevo che funzionasse anche per Apcoa. Invece, dopo qualche tempo mi è arrivata la multa”, conclude.

Ma i pagamenti per gli stalli “extra” sono legittimi?

“Nel 2005, quando è stata stipulata la convenzione tra il Comune e la Gecopre spa, non esisteva ancora la ztl  – commenta l’avvocato Francesco Leonee, di conseguenza, il sistema di trasporto pubblico e privato, così come il sistema di parcheggio, compreso quello coperto di piazza Vittorio Emanuele Orlando che era ancora solo un progetto, era profondamente diverso. In ogni caso, le ultime ordinanze che hanno riparametrato le zone blu hanno cambiato il numero di stalli in generale, con il Comune che ha dovuto limitarle per assicurare anche zone con strisce bianche e, quindi, parcheggi gratuiti. Lo ha fatto per tutte le aree gestite da Amat, ad esempio. La riparametrazione della zona F dovrebbe, dunque, andare di pari passo. Ma la cosa che salta all’occhio è che nel Piano 2022 non si fa alcun accenno alla differenza tra stalli di tipo A e stalli di tipo B. Un ragionamento che si può fare è sull’opportunità di tenere in piedi stalli che non sono sottoponibili a pass e agevolazioni. I residenti della zona, ad esempio, non avrebbero diritto ad un parcheggio nei pressi delle loro abitazioni perché si trovano in vie ‘particolarmente commerciali’? – chiede l’avvocato – Sembrerebbe quantomeno strano”.

I dipendenti Apcoa a cui abbiamo chiesto informazioni allo sportello si sono appellati alla convenzione Rep 122 tra Comune e Gecopre spa, siglata in data 28 dicembre 2005, che prevedeva “stalli di tipo A” e “stalli di tipo B”, questi ultimi a pagamento per tutti.

L’ufficio Traffico e mobilità, invece, ci conferma che non esiste più questa differenza tra le tipologie degli stalli, perché tutto è riconducibile al perimetro della zona F istituita dal Piano 2022.

La verità, però, è che la confusione, se possibile, è pure aumentata.

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