“I dati sui suicidi, gli atti di autolesionismo e di tentato suicidio dentro le carceri invitano tutti noi ad aumentare la vigilanza a protezione delle persone più a rischio”. Lo dice il Garante regionale dei diritti dei detenuti Giovanni Fiandaca che denuncia un’impennata dei tentativi di suicidio in Sicilia con l’arrivo dell’estate.
“Dall’inizio dell’anno – dice – solo due detenuti sono riusciti nel loro intento di togliersi la vita ma nell’ultimo mese sono aumentati in maniera significativa gli atti di autolesionismo e i tentativi di suicidio”.
I numeri parlano chiaro: da gennaio 2018 alla fine di giugno gli atti di autolesionismo sono stati in tutta l’Isola 397 mentre da fine giugno ad oggi sono diventati 479. In crescita anche i tentativi di suicidio passati da 42 (dato al 30 giugno 2018) a 54 (dato al 2 agosto 2018).
“La stagione estiva – dice Fiandaca – tende ad accentuare, per intuibili motivi, le difficoltà e i disagi anche di ordine psicologico normalmente connessi alla vita detentiva. Ne deriva, pertanto, un aumento delle situazioni conflittuali, dello scatenarsi di condotte violente e della tendenza al compimento di gesti auto ed etero lesivi, sino alla scelta estrema del suicidio”.
“Per evitare esiti tragici – aggiunge – serve una particolare attenzione da parte di tutti coloro che operano all’interno delle carceri: dal personale dell’Amministrazione penitenziaria al personale sanitario, a tutti gli altri soggetti a vario titolo responsabili operanti in Sicilia. Pur avendo gli eventi cause molteplici e pur non essendo oggettivamente tutto prevedibile e prevenibile, non c’é dubbio che il ricorso ad adeguate misure preventive può ridurre di molto il pericolo di gesti estremi. Come Ufficio del Garante regionale – conclude – ribadiamo la disponibilità a fornire il nostro contributo nell’ambito di un’articolata strategia di prevenzione”.