Una Sala D’Ercole di fuoco si accinge ad essere quella di oggi durante il dibattito all’Ars, tra i vari esponenti politici dei gruppi parlamentari. Come temi del giorno al di là della questione morale, già ampiamente discussa la scorsa settimana, si parla delle varie trattative fra lo Stato e la Regione in materia finanziaria, ma anche di ex-Province.
Proprio sulla ‘trattativa’ a seguito dell’intervento del vicepresidente della Regione, Gaetano Armao, attraverso una sua relazione, non sono mancate le polemiche da parte del deputato regionale di Forza Italia, Giuseppe Milazzo: “Questa relazione è fantascienza, il risultato è fallimentare. Se ci fosse stata la sfiducia lei non avrebbe avuto copertura politica: il mio giudizio è su di lei e non sul governo. La Sicilia – prosegue Milazzo – è stata penalizzata dagli accordi con lo Stato. Se sulle ex Province siciliane alla Camera è passato un emendamento lo si deve a un collega parlamentare dei 5 Stelle e non di certo al ministro che non ha fatto nulla. Siete stati in grado di dare vantaggio politico ai 5 Stelle che qui da noi sono all’opposizione”.
Parole di fuoco che evidenziano una dura resa dei conti all’interno dei berlusconiani siciliani, che all’indomani delle elezioni suona un po’ come una sorta di riscossa dell’area che fa capo al presidente Ars Miccichè.
Nel corso del dibattito all’Ars, l’assessore regionale all’economia, Armao, si è soffermato anche sulla gestione del disavanzo della Regione: 1,59 miliardi sono già stati spalmati in trent’anni, i restanti 546 milioni in tre anni: di questi 181 milioni potrebbero essere ripianati in 4 anni secondo quanto prevede un emendamento del governo al ‘collegato‘.
Armao ha assicurato che le spese “congelate” nell’ultimo bilancio saranno sbloccate in gran parte subito e 36 milioni in sede di assestamento. Non si esula di rispondere alle accuse di Milazzo. “Nessuna iniziativa è stata presa da me personalmente, le decisioni sono state assunte dalla giunta intera. Ho sempre esposto le evoluzioni degli accordi alla giunta e il lavoro portato avanti è stato collegiale”.
Una maggioranza al capolinea per l’opposizione: stando almeno a quanto affermano i parlamentari del movimento 5 stelle e del Partito democratico. “Si apre formalmente la crisi di governo. Doveva essere un dibattito sull’accordo finanziario fra Stato e Regione, si è trasformato in un ‘tutti contro tutti’ dentro quella che ormai è l’ex maggioranza di governo. il presidente Musumeci ne prenda atto: il suo governo è al capolinea e – quel che e’ peggio – la sua coalizione sta riversando sui conti pubblici della Regione tensioni che sono tutte politiche”. Dichiara in Aula il capogruppo del PD, Giuseppe Lupo.