Un importante passo avanti per la sanità veterinaria pubblica in Sicilia: il dipartimento di Prevenzione veterinaria dell’Asp di Catania si arricchisce di un nuovo profilo professionale, il Tecnico veterinario.
È il primo incarico di questo tipo nella sanità pubblica veterinaria dell’Isola, a testimonianza di un cambiamento che punta a qualità ed efficienza dei servizi. Si tratta di una figura fino a oggi assente nelle dotazioni organiche delle aziende sanitarie, ma recentemente riconosciuta a livello nazionale nel contratto collettivo nazionale delle libere professioni. L’incarico libero professionale deriva da uno specifico avviso pubblico previsto nel progetto del Piano sanitario nazionale “Monitoraggio della Leishmaniosi in Sicilia”. Un segnale concreto di innovazione e attenzione alla prevenzione e alla salute animale.
“Il Piano Sanitario Nazionale si conferma ancora una volta una leva strategica di innovazione e miglioramento dei servizi – dichiara il direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Laganga Senzio -. Questa iniziativa nasce, infatti, da un’opportunità concreta offerta dal progetto Psn, che abbiamo saputo interpretare con prontezza e visione. L’inserimento di profili professionali emergenti, come il Tecnico veterinario, dimostra la nostra capacità di adeguare l’organizzazione ai bisogni reali del territorio, valorizzando nuove competenze. Si tratta di un contributo significativo sia per l’efficienza del servizio pubblico, sia per il mercato del lavoro, creando spazi professionali qualificati all’interno del sistema sanitario”.
La nuova risorsa opererà presso l’ambulatorio veterinario pubblico di Nesima, in via Padre Angelo Secchi 10, dove affiancherà i medici veterinari dell’Asp nelle attività sanitarie rivolte ai Comuni del territorio, in particolare nella prevenzione e nel controllo della leishmaniosi canina.
“Il Tecnico veterinario garantirà un supporto concreto per il miglioramento dell’efficienza dell’ambulatorio di Nesima, soprattutto nella gestione dei casi legati alla leishmaniosi – spiega il direttore del dipartimento di Prevenzione veterinaria, Emanuele Farruggia -. È un esempio virtuoso di innovazione gestionale che nasce da esigenze operative e si traduce in un servizio di maggiore qualità per i cittadini”.