Si può parlare di alleanza PD-M5S in Sicilia in vista delle elezioni regionali d’autunno? Non è ancora detto, anche se il dialogo non manca, nonostante lo strappo giallo-rosso sul fronte nazionale, dopo la sfiducia del movimento pentastellato al premier Mario Draghi, aprendo di fatto la crisi di governo. E la data delle politiche è stata fissata al 25 settembre.
A confrontarsi all’Ars c’erano proprio deputati dem e grillini: Roberta Schillaci, Francesco Cappello, Nuccio Di Paola, Giovanni Di Caro, Giorgio Pasqua. E ancora Antonello Cracolici e Nello Dipasquale. Erano lì, in attesa della discussione della Variazioni al Bilancio di previsione della Regione Siciliana per il triennio 2022-2024, in corso in aula.
L’avvicinamento non è perfettamente collaudato, almeno per quanto riguarda il M5S: a quanto pare si attende il parere definitivo del presidente Giuseppe Conte per siglare l’accordo elettorale. E’ prevista nei prossimi giorni una riunione regionale in video call tra il nuovo leader pentastellato e i deputati del movimento, per parlare di elezioni nazionali e regionali, valutando anche il patto di leale collaborazione con il Partito Democratico, che a Roma a preso la direzione del non ritorno.
Vero è che sul nazionale e regionale il sistema elettorale è diverso, però qualora dovesse esserci l’election day anche la Sicilia va al voto, e qualcuno dice “sarebbe inopportuno che al nazionale si vada da soli mentre in Sicilia si corre insieme, è una nota stonata”.
Ciò che può accomunare i due partiti “Sono le battaglie identitarie, creando temi comuni. – afferma la deputata grillina a Sala d’Ercole Roberta Schillaci – Noi abbiamo come unico scopo il benessere della collettività e soprattutto non vogliamo lasciare nessuno indietro. Ci occuperemo sempre delle fragilità, delle persone che non ce la fanno a fine mese. Prenderemo tutti quei provvedimenti, sia a livello nazionale che regionale, che riguardano le categorie svantaggiate. Mi riferisco alle persone con disabilità, per esempio. In tutti questi anni mi sono occupata delle persone disabili all’interno delle scuole, per tutelare il diritto allo studio, e ancora oggi ci sono una serie di nodi in Sicilia che non sono stati risolti dal governo di destra. Io auspico che a livello regionale si seguano questi obiettivi”.
“E’ importante che la nostra base si esprima sull’eventuale coalizione in Sicilia, perché va tenuta in considerazione l’opinione dei nostri iscritti. Preciso che sarà il nostro presidente Giuseppe Conte a prendere posizione, e valutare se andare insieme o separati anche in Sicilia. A me interessano i temi da portare avanti”, ha aggiunto Schillaci.
A proposito di elezioni e della regola sul divieto del terzo mandato imposta da Beppe Grillo contro il dettato dell’ex premier Conte pronto a sostenere l’ipotesi di deroga. Infatti, per Francesco Cappello, Gianina Ciancio, Salvo Siragusa, Giampiero Trizzino, Valentina Zafarana e Stefano Zito termina la partita politica con questa legislatura.
Ma per Schillaci nulla osta. “Sono disponibile a ricandidarmi per il secondo mandato, con l’obiettivo di portare a termine il lavoro che ho iniziato. Ci sono diversi miei disegni di legge incardinati nelle commissioni all’Ars. Tra cui il ddl sui beni confiscati alla mafia, che punta alla loro valorizzazione, l’istituzione di un garante a tutala delle vittime dei reati di usura e estorsione, una riforma dello sport a cui tengo tantissimo, quale potente strumento di integrazione sociale e vista la condizione dei minori venuta fuori dall’inchiesta della Commissione Antimafia”.