I geologi siciliani intervengono sull’alluvione che per due volte si è abbattuta su Trapani e sulla Sicilia occidentale “Ancora una volta – dice Girolamo Culmone, consigliere della Società di Geologia Ambientale, sezione Sicilia – assistiamo a eventi che vengono definiti eccezionali in un territorio fragile, in particolare la città di Trapani ha subito un evento simile a quello di ieri sera appena pochi giorni fa. Sono eventi eccezionali ma si è assistito ad un uso del territorio totalmente errato dal punto di vista geomorfologico. A Trapani sono state interrate vaste aree di saline contigue alla città togliendo così quelle naturali vasche di espansione. Si è continuato a cementificare non ponendo la giusta attenzione ad eventi che un tempo avvenivano raramente e che oggi si ripetono più spesso“.
Fabio Luino, coordinatore Rischio idrogeologico Sigea ha sottolineato: “Una buona gestione del territorio deve passare attraverso quattro parole chiave: prevenzione, pianificazione territoriale, informazione e comunicazione“.
E Antonello Fiore, presidente nazionale Sigea, ha ammonito: “Anche le aziende hanno compreso che un territorio non sicuro può a mettere a rischio le prospettive di sviluppo economico“.
Il 6 ottobre Sigea con l’Ispra parteciperanno a Roma alla prima Giornata mondiale della Geodiversità indetta dall’Unesco.