“Siamo molto preoccupati per il futuro di Amat, e non soltanto per il ritardo degli stipendi che spesso i lavoratori devono tollerare, ma soprattutto per la decurtazione del 10% del contratto di servizio con il Comune di Palermo. Così si rischia la sopravvivenza di una delle principali aziende municipalizzate della città che gestisce un servizio fondamentale ed essenziale per i cittadini”.
Ad affermarlo sono Franco Mineo per la Filt Cgil, Salvatore Girgenti per la Fit Cisl, Franco Trupia per Uil Trasporti, Corrado Di Maria per Ugl Trasporti, Fabio Danisvalle per Faisa Cisal, Carlo Cataldi per Cobas Trasporti e Giuseppe Taormina per Orsa Trasporti.
“Questo taglio inciderà sui servizi, metterà a rischio delle linee di autobus e graverà fortemente sui conti di Amat. Se alla rimodulazione del contratto di servizio si aggiunge anche il pre-dissesto del Comune di Palermo che nulla di buono fa presagire sul fronte del futuro delle partecipate, si comprende perché non siamo per nulla certi su come l’azienda possa tollerare questi tagli nei prossimi mesi. Come emerso dalla riunione che si è tenuta in Prefettura lo scorso mese di aprile, Amat non può continuare a gestire servizi in perdita e il piano di risanamento deve essere condiviso dal socio unico, cioè il Comune”.
I sindacati concludono “vogliamo la garanzia per gli stipendi dei lavoratori e chiediamo che si trovino soluzioni diverse al contenzioso fiscale fra amministrazione comunale e Amat, che non pregiudichino i servizi e che non mettano in condizione di incertezza il futuro dei lavoratori”.