Milazzo, Priolo e Gela sono forse a rischio ambientale, a vigilare sulla situazione lo sguardo dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente e dell’Arpa: sul tavolo c’è infatti un progetto da 800mila euro, recuperati da fondi nazionali, che serve a rilevare molestie olfattive e problemi di odori che potrebbero essere già un primo sintomo di superamento dei valori sopra soglia nelle aree ad elevato rischio di crisi ambientale.
Si tratta di un software che acquisisce le chiamate provenienti dalle diverse singole zone e calcola segnalazioni e intervallo ravvicinato di tempo grazie a un algoritmo. Lo registrerà attivando dei sistemi di campionamento dislocati sul territorio e mandando poi il messaggio agli operatori dell’Arpa sui territori, il campione verrà poi mandato al laboratorio dell’Università degli studi di Catania. Lì sarà sottoposto a un’analisi olfatto metrica: attraverso una serie di diluzioni successivi del campione si procederà alla percezione olfattiva definita. “Gli indici olfattometrici sono sempre indicatori della presenza nell’atmosfera di specifiche sostanze tra le quali ad esempio l’idrogeno solforato o altre che possono essere la prima spia di presenze tossiche – sottolinea l’ingegnere che cura il progetto Salvatore Caldara – la percezione frequente di una cattiva qualità dell’aria dell’ambiente può essere associata in prossimità di discariche, impianti di depurazione, di stoccaggio di materiali organici o impianti di compostaggio“.
A portare avanti il progetto sono l’assessorato regionale al Territorio ed ambiente, guidato da Maurizio Croce e l’Arpa, Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente. Il monitoraggio nei territori citati da parte dell’Arpa assume quindi una connotazione preventiva ancora più specifica e punta a ridurre lo scarto tra l’impatto de problema, l’analisi e la soluzione.