«Si rafforza la sinergia istituzionale tra la nostra Autorità di bacino e gli enti e gli uffici regionali che hanno competenze in materia ambientale. Una stretta collaborazione che consentirà di progettare al meglio tutti quegli interventi che potranno essere supportati con i fondi del Pnrr e che intendiamo realizzare per tutelare con sempre maggiore efficacia il nostro territorio e la qualità della vita dei suoi abitanti».
Così il governatore Nello Musumeci annuncia la serie di accordi che la Struttura creata nel 2018, e in atto affidata all’ingegnere Leonardo Santoro, ha sottoscritto con l’Arpa, con l’Ufficio speciale progettazione, con i dipartimenti regionali “Acque e rifiuti” e “Tecnico”.
«Si tratta di creare un apparato forte e multifunzionale che assicurerà costantemente la salvaguardia del suolo siciliano», spiega il presidente della Regione, che al neo segretario generale dell’Autorià di bacino ha dato mandato di accelerare le procedure per attuare, insieme all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, il Piano finanziato con 19 milioni di euro dal ministero della Transizione ecologica con l’obiettivo di migliorare la qualità dei corpi idrici.
In tal modo, potranno essere aggiornati i dati che riguardano fiumi, laghi, invasi ma anche riserve sotterranee, per verificarne lo stato chimico. Lo studio consentirà, tra l’altro, di superare le osservazioni formulate dall’Unione europea nel 2020. L’accordo con l’Arpa ha una durata di 36 mesi.
Già operativa anche l’intesa con l’Ufficio per la progettazione di Palazzo Orleans che offrirà il proprio supporto per pianificare gli interventi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e che riguardano, tra l’altro, la mitigazione del rischio idrogeologico e la gestione e fruizione del patrimonio idrico.
«Utilizzando al meglio le figure professionali delle due strutture – conclude Musumeci – potrà essere impressa un’importante accelerazione ai progetti già avviati o che ancora attendono di partire. Con i dipartimenti Acque e rifiuti e Tecnico si opererà invece per creare una banca dati di tutti i pozzi e delle derivazioni dei corsi d’acqua per ottimizzare le riserve idriche in tempi di siccità e desertificazione».