Il candidato sindaco Fabrizio Ferrandelli è stato oggi, lunedì 30 maggio, per le strade dello Zen con il presidente di Azione Matteo Richetti.
“Lo Zen è casa mia, non mi sono perso e sono arrivato tranquillamente. Conosco le strade di questo quartiere come le mie tasche. Siamo qui ad incontrare quella parte di Palermo con la quale siamo cresciuti e abbiamo fatto battaglie sociali e per i diritti, che deve tornare a splendere. Palermo deve ripartire dalle sue periferie abbandonate da una Amministrazione che ha curato a mala pena l’ordinario in via Libertà. Noi riteniamo che a partire dai quartieri periferici la città debba ritornare ad avere una stagione di normalità facendo comizi all’aperto“. A dichiararlo è il candidato sindaco Fabrizio Ferrandelli che ha incontrato i cittadini dello Zen.
“Miceli non vede l’ora che finisca questa campagna elettorale e cerca di ritagliarsi un ruolo facendo un ruggito del coniglio. Lo comprendo. Noi dobbiamo andare avanti con le proposte per la città, ma con le proposte per la nostra città. Siamo qui a ribadire come vogliamo utilizzare bene i percettori del reddito di cittadinanza, come rendere pulite le periferie. Il 12 giugno – conclude Ferrandelli – di mattina andiamo a votare e la sera seguiamo la partita del Palermo“.
Al fianco di Ferrandelli il presidente di Azione, Matteo Richetti: “Tornare a fare politica con serietà vuol dire venire in queste zone ma non solo in campagna elettorale – dichiara il presidente di Azione – . Lo Zen è, forse, il simbolo di quanto sia mancata l’amministrazione Orlando. Basta arrivare qui e le persone chiedono servizi come i marciapiedi e le strade. Fabrizio Ferrandelli i luoghi li conosce e li ha serviti. Candidarlo significa dare una alternativa al bipolulismo di destra e sinistra che farebbe solo male a Palermo“.
“Noi abbiamo anticipato quello che faremo alle Regionali e alle Nazionali. Palermo – conclude Richetti – ha un problema di un ceto politico che si perpetra da troppo tempo. Qui c’è innovazione e dal nostro punto di vista potrebbe essere non solo un laboratorio ma una anticipazione di nuovi profili dirigenti“.