L’impegno annunciato da Luigi Bosco, assessore regionale ai Lavori pubblici probabilmente prenderà forma e contenuto nei prossimi mesi, quando arriveranno a step successivi e concreti i percorsi di finanziamento avviati con il Patto per la Sicilia e le altre misure.
Oggi intanto la situazione degli appalti in Sicilia è ancora ai minimi termini. Solamente 75 gare proposte al mercato (-90,83% rispetto alle 818 dei primi otto mesi del 2007) e importi a base d’asta per 112 milioni di euro, -87,38% a confronto con gli 890 milioni di dieci anni fa.
Secondo l’Osservatorio di Ance Sicilia sulle costruzioni non ci sono molti dubbi. Mettendo a confronto la rilevazione del periodo gennaio-agosto 2017 con il corrispondente periodo del 2016 si assiste a un’evidenza di dati, numeri e cifre che rischia di compromettere in molti casi le dinamiche del settore.
Nei primi otto mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo considerato (gennaio-agosto) si sono registrate 11 gare in più (75 contro 64, +17,19%). Questo ha prodotto un lievissimo incremento di 8 milioni di euro, cioè 112 milioni su 104 (+8,01%). Fenomeni che in un contesto come quello appena descritto si posizionano come poco significativi e non strutturali, determinati dai chiarimenti alle stazioni appaltanti dopo le recenti riforme normative del settore.
La crisi è rimasta solo un fatto siciliano, in quanto a livello nazionale le opere poste in gara sono state 12.185 (+17,6%) per 12,3 miliardi di euro (+12,1%). Le stazioni appaltanti nazionali hanno posto in gara nell’Isola solo 14 progetti di importo sopra soglia comunitaria per un totale di 562 milioni.
Minimi movimenti positivi, invece, nel mercato immobiliare: le compravendite di abitazioni sono state 17.122 nel primo semestre dell’anno a fronte di 16.078 del primo semestre 2016 (+6,5%). Un dato per nulla incoraggiante riguardo alla ripresa delle attività imprenditoriali, in quanto l’incremento di rogiti riguarda in questa fase solo una piccola quota della notevole quantità di appartamenti invenduti da anni, a valori di mercato che sono calati fra il 2008 e il primo semestre 2015 di almeno il 30%.
Le conseguenze della paralisi del mercato delle costruzioni incidono anche sul tessuto imprenditoriale. Le imprese con attestazione Soa in Sicilia sono scese da 2.801 del 2010 a 2.095 dello scorso mese di giugno (-25%), ma nel periodo febbraio-giugno di quest’anno si è notata una lieve ripresa (+3,6%) che anima le speranze di un risveglio del comparto. A deprimere le speranze, però, ci pensano subito gli enti locali con i loro ritardi nei pagamenti: i Comuni nel primo trimestre di quest’anno hanno fatto registrare ritardi medi fino a 177 giorni (Comune di Palermo), le Asp nel secondo trimestre ritardi fino a 35,77 giorni (Asp di Palermo). Solo le tre Università di Palermo, Catania e Messina si rivelano tempestive nell’onorare le fatture (pagamenti quasi a vista).
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