… anche il Palermo ha voluto ricordare Paolo Borsellino.
Ventisei anni dopo la strage di via D’Amelio, la Società rosanero ricorda il giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli.
Veglia degli scouts in via D’Amelio. Albero della pace. In memoria della strage del 19 luglio 1992
Era il 19 luglio 1992 quando la mafia uccise il giudice Paolo Borsellino e la sua scorta facendoli saltare in aria in via D’Amelio.
Onore e rispetto a lui che abbiamo auto l’onore di conoscere e con il quale abbiamo fatto la sua ultima e lunga intervista in cui ripercorremo molti passaggi della sua vita da quando bambino giocava con Giovanni Falcone con cui avevano un anno di differenza ed erano dello stesso quartiere, quello della Kalsa e come molti ragazzini frequentavano il campetto dell’oratorio, quello della parrocchia di San Francesco d’Assisi dove appunto giocavano insieme a quelli che poi scegliendo strade diverse sarebbero poi diventati magistrati od imputati.
Questa intervista avvenne solo pochi giorni prima in una Chiesa all’Arenella e forse fu il suo testamento e l’ultima intervista pubblica e quella sera avvenne, oggi lo racconto, una cosa strana perchè quando gli chiesi se potevamo farla mi rispose domandandomi se potevamo rimandarla a qualche giorno dopo …. naturalmente , anche se dispiaciuto di doverla rimandare ma, comprendendo visto che era arrivata la sera, che fosse pure normale desiderare rientrare a casa , e visti i nostri ottimi rapporti dissi che andava bene e che lo avrei chiamato per mettermi d’accordo in base alle sue disponibilià su luogo ed orario dove vederci e farla…. così ci salutammo … ma arrivato sull’uscio della chiesa si fermò, quasi sentisse che non l’avremmo mai più potuta fare, tornò indietro e mi disse: “Mario ci ho ripensato è meglio se la facciamo adesso ….” .
E fu così che facemmo questa intervista, in una stanza della canonica senza molta luce, che come mio solito in realtà fu un chiacchierata fra amici ripercorrendo la sua vita fino a quel momento … un’intervista che tutti definirono bellissima in cui emergeva l’umanità e la determinazione di Paolo e la consapevolezza del ruolo che stava svolgendo ma cercando di vivere la vita senza fare pesare a nessuno il rischio di una vita sotto scorta.
“Non sono né un eroe né un kamikaze, ma una persona come tante altre. Temo la fine perché la vedo come una cosa misteriosa, non so quello che succederà nell’aldilà. Ma l’importante è che sia il coraggio a prendere il sopravvento…Se non fosse per il dolore di lasciare la mia famiglia, potrei anche morire sereno”.
….. ciao Paolo in realtà , nessuno ti ha mai ucciso perchè continui a vivere nei nostri cuori …. !!!
Ore 16.58 di domenica 19 luglio 1992. Un boato squarcia il silenzio di una Palermo semideserta e immersa nel caldo estivo. Una Fiat 126 rubata esplode in via Mariano D’Amelio 21, sotto il palazzo dove viveva la madre di Paolo Borsellino che ci lascia con gli angeli della sua scorta.