E’ in corso al Dipartimento della Protezione civile a Roma una riunione sull’emergenza incendi in Sicilia. La Regione al momento, come ha sottolineato il capo della Protezione civile Curcio in una lettera al Governatore Crocetta, ha carenza di mezzi e una scarsa organizzazione sul territorio, per fronteggiare le fiamme che in questi ultimi giorni hanno interessato vaste aree dell’isola.
Dopo l’ accorpamento del Corpo Forestale dello Stato con l’Arma dei Carabinieri, la Regione, secondo quanto si apprende non avrebbe ancora stipulato nessuna convenzione per dotarsi di elicotteri antincendio come veniva fatto, invece, negli anni scorsi con il corpo forestale. E intanto continua a bruciare da due giorni a Grammiche una parte del sito di Kalatimpiati, struttura che si occupa di impianti di trattamento, recupero e valorizzazione dei rifiuti. Per spegnere le fiamme sono intervenute più squadre dei vigili del fuoco, anche con l’ausilio di un elicottero decollato da Catania. La situazione è ritenuta sotto controllo, ma c’è ancora il rischio di focolai coperti, che i pompieri tentato di ‘soffocare’ con l’utilizzo di sabbia.
Problemi per i vigili del fuoco, invece, per l’assenza nella zona di un punto di approvvigionamento idrico diretto: le autobotti vengono rifornite d’acqua facendo la spola con il Cara di Mineo, dove avviene il rifornimento. Sulle emissioni di fumo rilievi sono in corso da parte dell’Arpa.
Invece a Quattropani, frazione di Lipari, una nottata di fuoco le fiamme alimentate dal forte vento si sono sviluppate da Legno Nero e si sono propagate per circa due ettari arrivando in più punti vicino la strada provinciale dell’alta borgata, Lipari-Acquacalda, in una zona non abitata. Le fiamme hanno anche raggiunto i 3-4 metri di altezza, sfiorando un traliccio dell’alta tensione, riducendo in fumo macchia mediterranea, rovi e sterpaglie. Scattato l’allarme sono giunti i vigili del fuoco, al comando di Sergio Strano, che hanno lavorato per circa 8 ore per domare il rogo. Indagini sono in corso sulla natura dell’incendio, che non si esclude possa essere di natura dolosa.