Gli scavi dovevano concludersi in 1089 giorni. Circa tre anni. E invece, a oltre 4000 giorni da quel 24 luglio 2014 in cui furono consegnati i lavori dell’anello ferroviario di Palermo, l’infrastruttura è ancora oggi incompleta. Più che in un anello di congiunzione fra centro e periferia, l’opera in questione si è trasformata negli anni in un “tranello” per la città dal quale la stessa fatica ancora oggi ad uscire. Nulla di nuovo sotto il sole di Sicilia. D’altro canto, in terra di Trinacria, l’elemento solido dell’equazione è il momento d’inizio del cantiere (anche se l’appalto relativo alle nuove linee del tram sembra costituire l’eccezione che conferma la regola). Ciò su cui non si ha certezza è la data di fine lavori, quasi sempre ballerina. Il tutto con buona pace dei residenti e delle attività commerciali delle zone coinvolte, costretti da anni a fare i conti con i disagi vissuti a causa della presenza degli scavi. Basta chiedere ai residenti di piazza Sant’Oliva, ai quali è stato restituito l’accesso alla piazza dopo un periodo di chiusura interminabile. Ed è proprio sull’impatto dei cantieri che l’esponente di “Oso” Giulia Argiroffi non usa mezzi, parlando apertamente di una “città ostaggio dei cantieri da oltre 15 anni“.
Anello ferroviario di Palermo: un appalto lungo 4000 giorni
Al momento sul piatto restano da concludere tre cantieri: l’asse Giachery-Porto, la fermata “Politeama” e la fermata “Turrisi-Colonna”. I lavori per realizzare quest’ultima struttura sono iniziati a fine febbraio, ma per la conclusione ci sarà da attendere. Discorso diverso per la stazione di piazza Castelnuovo, dove gli interventi sono ormai in dirittura d’arrivo. Data di fine lavori prevista attualmente: settembre 2025. Ma prima di vedere passare un treno dalle parti del teatro Politeama, bisognerà attendere il completamento della fermata “Porto” e dei relativi collegamenti con la stazione Giachery. Opere che sono un po’ più indietro rispetto alla fermata “Politeama”, tanto da posizionare la deadline per il cantiere tra fine 2025 e inizio 2026. Insomma, quest’anno ci sono importanti appuntamenti in programma per il completamento dell’anello ferroviario di Palermo. Fatto che si aggiunge all’inaugurazione, tenuta in apertura di 2025, della fermata “Libertà”.
Argiroffi: “Da 15 anni città ostaggio di gestione fallimentare”

Il problema resta sempre uno: il tempo impiegato per completare l’infrastruttura. Fatto sottolineato più volte dall’esponente di “Oso” Giulia Argiroffi. “Quello che doveva essere un cantiere della durata di 3 anni, con fine lavori prevista per luglio 2017, si è trasformato in una ferita aperta per la città. Oggi, a oltre 8 anni dalla scadenza originaria, l’anello ferroviario è ancora incompleto, abbandonato a una lenta agonia di promesse mancate, disagi continui e soprattutto totale mancanza di trasparenza. Non solo i lavori non sono finiti, ma nessuno — né il Comune, né RFI — è in grado o ha il coraggio di fornire una data di conclusione nè spiegazioni plausibili“.
“RFI conferma – aggiunge la consigliera comunale – la propria inadeguatezza tecnica e progettuale, dimostrando come gli errori commessi all’origine — gravi, evidenti, mai ammessi — siano stati preferiti a un’operazione verità. E per coprire quegli errori si è scelto di sacrificare una città intera, bloccandone lo sviluppo, devastandone i territori, sprecando fondi pubblici e lasciando i cittadini prigionieri di cantieri infiniti e disservizi quotidiani. La verità è una sola: siamo da oltre 15 anni ostaggio di una gestione fallimentare, tra incapacità progettuali e responsabilità tecniche mai affrontate. E ciò che oggi viviamo non è solo un disastro amministrativo, ma una vera e propria truffa perpetrata ai danni della collettività“.