“Roba da matti“. L’assessore regionale alle Attività produttive Mimmo Turano quasi stenta a credere alle rimostranze dei sindacati, che hanno proclamato lo stato di agitazione dopo il via libera della Regione a mantenere alzate le saracinesche durante l’ultimo giorno della settimana. Lui che è stato “quello che ha fatto chiudere i panettieri, unica categoria che stava aperta giorno e notte“, rivendica l’assessore.
Il componente della giunta Musumeci non ci sta a passare per chi obbliga agli straordinari i lavoratori: “Rivendico il diritto inviolabile dei lavoratori al riposo settimanale e festivo – afferma –, ma in tempo di pace… per ora, però, mi sento in tempo di guerra. Ogni impresa che fallisce è un imprenditore che si rovina e posti di lavoro che si perdono. Ogni giorno che si può lavorare è un’occasione in più per evitare il licenziamento dei dipendenti“.
Insomma, un’iniziativa il cui intento è far prendere una boccata d’ossigeno agli esercenti commerciali. alle prese con il post-lockdown e con le maglie strette della legge: “Mi pare illogico che la grande distribuzione possa aprire, perché è consentito dalla legge Bersani, e i negozi di vicinato debbano restare chiusi. Tutti chiedono di aprire”. Poi, per spiegare meglio la sua iniziativa, torna sulla questione dei panifiatori e sulla riapertura della categoria: “Se ho detto sì alla riapertura non è soltanto perché le persone possono andare a comprare il pane, ma anche perché così possono girare, andare per negozi e magari – conclude Turano – comprare un paio di scarpe“.
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