“La bocciatura di due norme che miravano a tutelare la trasparenza delle spese elettorali è un atto gravissimo che qualifica in modo negativo il parlamento”. Così il parlamentare regionale PD Pino Apprendi commenta a margine dell’esame di due emendamenti al ddl sull’elezione diretta del Presidente dei Liberi Consorzi e delle Città metropolitane e dei rispettivi consigli.
“ Non posso non giudicare negativamente l’atteggiamento della presidenza dell’Ars che ha giudicato inammissibile un emendamento, per altro recepimento di una norma nazionale, che sancisce l’incandidabilità ed ineleggibilità dei deputati, consiglieri comunali e provinciali in caso di precedente condanna definitiva da parte della magistratura contabile. Una decisione certamente arbitraria – continua il parlamentare PD – che, sommata alla bocciatura da parte dell’aula della proposta di controllo delle spese delle campagne elettorali per movimenti e partiti politici, lascia l’amaro in bocca. E’ inammissibile – prosegue – che anche il partito democratico si sia schierato contro l’emendamento che era stato votato all’unanimità in commissione e non abbia contestato la dichiarazione di inammissibilità pronunciata dalla presidenza”.
“Questo parlamento avrebbe potuto concludere in maniera diversa il mandato elettorale – conclude Apprendi – approvando norme di buon senso, ma evidentemente qualcuno aveva paura di queste disposizioni”.