La giunta regionale ha approvato il secondo stralcio del Piano regionale di gestione dei rifiuti, dedicato a quelli speciali. Un passo decisivo quello compiuto dalla Regione, che ha così completato l’iter di aggiornamento. Il documento sarà ora trasmesso al ministero dell’Ambiente e all’Unione Europea per l’apprezzamento necessario.
Cosa prevede lo stralcio
Nello stralcio approvato oggi i rifiuti speciali interessati dal Piano comprendono, tra gli altri, quelli provenienti da attività agricole, industriali, artigianali, commerciali, sanitarie, da demolizione e costruzione, veicoli fuori uso e Raee che è l’acronimo di “Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche”: si tratta di tutti gli apparecchi che funzionano ad energia elettrica e che sono stati dismessi, come cellulari, elettrodomestici, apparecchiature informatiche e televisori; il loro recupero è fondamentale perché contengono sostanze pericolose per l’ambiente ma anche materiali preziosi da riciclare.
La produzione di rifiuti speciali in Sicilia è aumentata da 7,23 milioni di tonnellate nel 2018 a 8,96 milioni nel 2022 (ultimo dato disponibile), con un picco nel 2021 molto probabilmente legato alla pandemia e alla produzione di rifiuti sanitari pericolosi. Nonostante ciò, si registra un miglioramento nella gestione: il recupero di sostanze inorganiche è passato dal 67% nel 2018 al 74% nel 2022, mentre lo smaltimento in discarica è sceso dal 43% al 35%. Oltre a fissare linee guida molto stringenti per la localizzazione di possibili nuovi impianti e per il rinnovo delle autorizzazioni già esistenti, il Piano include anche azioni di sensibilizzazione ed educazione ambientale, con il coinvolgimento attivo della cittadinanza, soprattutto nelle attività di segnalazione e pulizia dei territori.
Il lavoro in IV Commissione la scorsa settimana
Il via libera arriva al termine dei lavori condotti in IV Commissione Ambiente, territorio e mobilità, presieduta da Giuseppe Carta, che la scorsa settimana ha concluso il ciclo di audizioni, tra i presidenti delle Ssr siciliane e i rappresentanti di associazioni ambientaliste, votando la risoluzione finale che impegna la Regione a rispettare alcuni punti. Tra questi l’invito a: dedicare, nell’ambito del Piano, un apposito spazio al tema degli impianti destinati al trattamento delle ceneri che verranno prodotte dagli impianti di termovalorizzazione; dare maggiore evidenza ai risultati conseguiti dal Piano rifiuti speciali; valutare l’ipotesi di introdurre meccanismi e procedure nell’ambito degli appalti pubblici volti a innescare meccanismi virtuosi nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti da costruzione; procedere all’aggiornamento dei due stralci del Piano, al fine di confermare la pianificazione che attiene allo smaltimento dell’amianto alla normativa europea e nazionale e verificare lo stato di attuazione della normativa regionale in materia; prevedere due apposite misure, una destinata ai Comuni costieri per lo smaltimento dal litorale della posidonia oceanica e un’altra destinata allo smaltimento della cenere da eruzione vulcanica; promuovere campagne di sensibilizzazione per educare i cittadini sul corretto smaltimento dei rifiuti e sull’importanza della riduzione della loro produzione e dispersione e, inoltre, sviluppare programmi scolastici che includano la gestione sostenibile dei rifiuti. In ballo, inoltre, anche i fondi europei (CLICCA QUI).
Schifani: “Strumento orientato alla sostenibilità ambientale”
“Abbiamo lavorato con l’obiettivo di affrontare e risolvere in maniera sistemica una situazione che si presenta molto complessa, caratterizzata da un’elevata produzione di rifiuti speciali e da carenze impiantistiche. Una condizione che limita la possibilità di garantire un ciclo virtuoso di recupero e smaltimento dei rifiuti speciali. In generale, abbiamo definito uno strumento moderno, integrato e orientato alla sostenibilità“. Ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.