“L’approvazione della norma di attuazione finanziaria dello Statuto siciliano rappresenta una svolta fondamentale per la nostra Regione. Dopo 80 anni di attesa, la Sicilia ottiene il riconoscimento delle proprie prerogative fiscali in linea con lo spirito del suo Statuto autonomo: un passo decisivo verso un’autonomia reale e operativa“. Lo dichiara Luca Cannata, parlamentare nazionale di Fratelli d’Italia, dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri della norma di attuazione finanziaria dello Statuto siciliano.
Il decreto legislativo prevede significative modifiche in materia fiscale, dando alla Regione la possibilità di agire in autonomia per quanto riguarda aliquote, esenzioni e incentivi fiscali, in linea con gli interventi previsti dall’Unione Europea. Un passo importante per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale nella nostra Regione.
“Questo risultato storico non è solo un traguardo normativo, ma un’opportunità per dare alla Sicilia gli strumenti necessari per rafforzare il proprio sistema economico e fiscale – prosegue Cannata – La possibilità di modificare le aliquote dei tributi erariali, concedere esenzioni, detrazioni e incentivi, così come il potere di concedere aiuti sotto forma di contributi, è una chiara risposta alle esigenze del nostro territorio, che da sempre chiede maggiori spazi di autonomia fiscale“. Con l’introduzione di queste modifiche, la Regione Siciliana avrà la possibilità di applicare politiche fiscali più adeguate alle proprie specificità, favorendo lo sviluppo delle piccole e medie imprese, ma anche promuovendo politiche di coesione sociale e territoriale. Inoltre, la possibilità di stipulare convenzioni con l’Agenzia delle Entrate e di utilizzare incentivi anche in compensazione, segna una svolta nella gestione finanziaria della Regione, con importanti ricadute sul sistema economico locale.
“Oggi, grazie al nostro Governo Meloni, lo Statuto siciliano acquisisce una nuova forza, concretizzando un’autonomia che non è solo una questione formale, ma una reale possibilità di autogestirci e di valorizzare il nostro patrimonio economico e sociale – conclude – Questa modifica rappresenta una vittoria per la Sicilia, che da tempo attendeva un riconoscimento adeguato alla sua particolare realtà fiscale e sociale”.