Anni di vana attesa. Questo è il triste destino a cui sono andati incontro alcuni beni confiscati alla mafia a Palermo. Un vero peccato in una città dai mille problemi sia dal punto di vista dell’emergenza abitativa che sul fronte della carenza di spazi pubblici. Una casistica in cui rientra un plesso di sette piani presente in via AV1, piccola strada all’interno del quartiere Arenella. Per arrivarci si deve percorrere un labirinto di piccole arterie interne. E una volta arrivati sul posto lo spettacolo non è dei migliori. Gli accessi al palazzo sono stati inibiti per motivi di sicurezza, anche per evitare intrusioni sgradite. La struttura si presenta come un ammasso di cemento spoglio, brutto e sul quale al momento non sembra esserci un’idea chiara di futuro.
Puma (DC): “Tutto fermo da due anni, Comune intervenga”
Ad accendere la luce sul problema è il consigliere comunale della Democrazia Cristiana Natale Puma. L’esponente di maggioranza racconta quanto fatto negli ultimi anni. Anche se, ad un certo punto, la storia del rilancio della struttura si è improvvisamente interrotta senza mai ripartire. “Il palazzo è un bene confiscato alla mafia, nel possesso del Comune di Palermo. Nell’estate 2023, l’allora assessore al Patrimonio Andrea Mineo aveva proceduto ad autorizzare la bonifica dello spazio verde posto dietro la struttura. Sono stati due interventi di diserbo da parte delle maestranze della Reset, purtroppo bloccati entrambi dal ritrovamento di amianto. Da allora tutto è fermo“.
La situazione peggiora vistosamente gettando un occhio al terreno antistante il palazzo. A ricoprirlo un ammasso enorme di verde infestante. Lì non ci sono ormai solo erbacce, bensì veri e propri alberi. Fatto che, a giudizio di Natale Puma, costituisce un pericolo guardando al prossimo futuro. “La vegetazione è ormai fitta. Comporta tanti problemi per i residenti, dai topi ai residenti. Inoltre, rappresenta un pericolo in vista della stagione estiva. In caso di incendio, le vie di accesso in zona sono strette. L’incolumità dei residenti potrebbe essere a rischio. Auspico che gli uffici del Comune di Palermo intervengano al più presto“.
