Due incendi nel giro di un mese. Episodi che hanno segnato profondamente la comunità del quartiere Arenella, a Palermo. Fatti sui quali la politica ha deciso di dare il proprio contributo. Il Consiglio della VII Circoscrizione ha deciso di convocare un’assemblea straordinaria fra le strade del quartiere Arenella. Un momento di confronto, calendarizzato per venerdì 4 luglio alle ore 9.30, al quale i consiglieri di quartiere hanno deciso di invitare tutti i volti della politica cittadina: dal sindaco Roberto Lagalla ai suoi assessori, passando per il presidente del Consiglio Comunale Giulio Tantillo.
Galioto: “Serve presenza dello Stato all’Arenella”
La prima attività ad essere colpita è stata una gelateria in piazza Tonnara. A pochi giorni di distanza è seguito un secondo rogo ai danni di un chioschetto della zona. Episodi che hanno gettato nella paura i cittadini. E’ stato un periodo di dubbi, di domande senza risposta, ma anche di grande solidarietà. La raccolta fondi partita per sostenere i proprietari dei negozi danneggiati ha raccolto donazioni per oltre 6500 euro. Un gesto che simboleggia una grande voglia di ripartire. Di superare quelle ombre che si sono addensate sulla borgata marinara. Una decisione, quella di convocare un’assemblea pubblica, partita da una precisa volontà: fare sentire la presenza delle istituzioni alla comunità dell’Arenella.
“Siamo in una fase delicata per il nostro territorio – spiega il consigliere della VII Circoscrizione Giovanni Galioto -. Quanto accaduto ha ferito l’intera comunità. Si respira un clima di smarrimento e paura. Oggi più che mai è fondamentale sentire che le istituzioni ci sono, che nessuno è solo. La presenza concreta dello Stato in momenti come questo non è solo simbolica: è un segnale forte, necessario, che può ridare fiducia e speranza. Questa borgata, come tante altre zone di Palermo, ha certamente dei problemi. Ma ha anche una comunità viva, orgogliosa, attenta e pronta a collaborare, a partecipare, a costruire il proprio futuro. Ha solo bisogno di sapere che lo Stato c’è. E che ascolta”.