Le intercettazioni disposte nell’inchiesta che oggi ha portato all’arresto del medico mafioso Giuseppe Guttadauro, già finito in carcere 22 anni fa, esponente di spicco di Cosa nostra palermitana, rivelano le aspre critiche da lui mosse verso le nuove generazioni di mafiosi, innescate dalla notizia della collaborazione con la giustizia di Francesco Colletti, uomo d’onore poi pentito.
Guttadauro, nei suoi dialoghi, si diceva preoccupato per le rivelazioni di un altro pentito, Filippo Bisconti, e parlava dell’esigenza, rappresentata apertamente al figlio, di “evolversi” pur rimanendo ancorati ai principi di Cosa nostra.
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