Un viaggio dentro la Sicilia dei colori e dell’arte che passa per le strade e tra la gente. Il libro “Street Art in Sicilia” edito da Dario Flaccovio Editore, dei tre autori: Mauro Filippi, Marco Mondino e Luisa Tuttolomondo, sarà presentato mercoledì 10 maggio alle 18 al punto Flaccovio di via Federico Garcia Lorca 5 a Palermo. Gaber in una sua famosissima canzone cantava: “C’è solo la strada su cui puoi contare, la strada è l’unica salvezza; c’è solo la voglia, il bisogno di uscire di esporsi nella strada e nella piazza. Perché il giudizio universale non passa per le case, le case dove noi ci nascondiamo, bisogna ritornare nella strada, nella strada per conoscere chi siamo“.
Sembra un’ode perfetta per la Street Art e in questo libro c’è molto da emozionarsi, una guida, un punto di riferimento per tutti gli appassionati del genere, per i curiosi che vogliono scoprire quali artisti internazionali sono stati affascinati dalla Sicilia e quali opere le hanno dedicato. Il libro si apre con un po’ di storia: “Accanto alla street art va ricordato il ruolo che il Writing ha avuto in una città come Palermo. È a partire dagli anni Novanta che viene fuori una vera e propria scena che eleggerà i vagoni dei treni e i muri di alcuni spazi della città come supporti per le sue azioni. La raccolta più vasta di questi interventi a Palermo si trova in via Darinai Alliata: qui i graffiti sono posti in continuità, uno di seguito all’altro. Si tratta di uno spazio che è stato costantemente utilizzato dai Writer“.
Per arrivare alle prime incursioni di artisti nazionali a Palermo negli anni 2000 inoltrati. Da qui parte il viaggio con le foto delle opere e le didascalie, dei racconti di realtà più strutturate e nate da un’azione diversa da quella classica di Street Art come quella di Borgo Vecchio Factory dove l’artista Ema Jones ha lavorato per mesi con i bambini e alla fine ha riprodotto i loro disegni sulle loro case. Si passa per i mercati storici centri nevralgici per la città che non lasciano indifferenti gli artisti, così sono tantissime le opere dal Capo a Ballarò passando per la Vucciria e ogni artista ha dedicato ai vari luoghi.
Usciti dall’indagine alla scoperta degli artisti che hanno lasciato il segno nel capoluogo siciliano si passa al resto della Sicilia, da Campo Felice di Roccella, Mezzojuso, Gibellina, Castellamare del Golfo con l’artista autoctono Giovanni Bosco, Favara per arrivare ad Agrigento. Niscemi col murales di Blu contro il Muos. Si continua con Enna, Ragusa e l’azione dell’artista argentina Hyuro che si lascia ispirare dalla storia della scrittrice e attivista ragusana Daria KcchiƉinti e continua la sua ricerca artistica dedicata all’identità di genere e alla rappresentazione di corpi e sguardi femminili con delle opere molto grandi su alcune facciate laterali senza finestre di alcuni palazzi. Catania e il quartiere a luci rosse San Berillo, uno dei luoghi più affascinanti della città, adesso abitato dagli immigrati e in parte riqualificato da alcuni gruppi di residenti e commercianti.
Un libro intenso, 256 pagine per andare alla scoperta di un’altra Sicilia e della sua storia che si fa raccontare da artisti di fama internazionale, ma anche da artisti locali, tutti con un loro particolarissimo punto di vista e un loro modo di raccontare e tutte con un’unico denominatore comune: la strada. “La strada per conoscere chi siamo”.