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“Nonostante un anno molto difficile, siamo riusciti a continuare nell’azione di risparmio: complessivamente negli ultimi anni abbiamo risparmiato 25 milioni e in questa legislatura siamo a 10 milioni”.
Così il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, incontrando la stampa parlamentare per i tradizionali auguri di fine anno.
“Molti dei lavori di restauro a Palazzo dei Normanni e negli altri edifici sono stati finanziati con fondi dell’Assemblea, che è intervenuta quando non c’era possibilità di utilizzare risorse comunitarie“, ha aggiunto il presidente dell’Ars.
“Nel corso dell’anno sono state realizzate complessivamente 31 leggi contro le 28 dell’anno passato, 14 di iniziativa parlamentare e 17 governativa: questa volta quelle di iniziativa governativa non sono state solo di bilancio, quindi si è cominciato a fare le riforme – spiega Miccichè –. Il presidente Musumeci dice che quella sui rifiuti è ferma all’Ars da un anno, è vero: ma se non si trova un accordo politico non si può votare, essendo una proposta molto complessa. Spero sia varata nei primi messi dell’anno prossimo, così come tra quelle d’iniziativa parlamentare ritengo fondamentare quella sul randagismo, che l’Ars varerà al più presto“.
“La prima cosa vera da fare all’Ars è un ufficio di bilancio. Oggi non possiamo verificare le cifre che arrivano dal governo, serve un vero ufficio di bilancio come hanno la Camera e il Senato”.
Sui tagli continui del Paese, il presidente dell’Ars ha detto: “Guai a chi guadagna, ormai chi ha stipendi più alti si deve vergognare a dirlo. In questo momento questo Paese ha queste linee guida purtroppo. La pianta organica dell’Ars è carente, se ne sono andate 46 persone prima dei tetti agli stipendi: l’Ars così ha perso personale ma paga pensioni elevate. Gli 11 ragazzi che hanno vinto il concorso e che entrano adesso sono preparatissimi, ma guadagneranno 1.200-1.400 euro. Vediamo cosa ci possiamo inventare per farli rimanere, perché è chiaro che con questi stipendi appena troveranno di meglio se ne andranno. Questa attività di diminuire gli stipendi, di diminuire tutto è un grave danno per il Paese, così non si crea la classe dirigente. E’ così: siamo casta, e andiamo puniti per il solo motivo di esistere. Pazienza“.
“Solo il 5% degli articoli delle leggi varate dall’Ars è stato impugnato, l’anno scorso era il 9% e in passato la percentuale era molto più alta. Ringrazio gli uffici, io certamente devo essere ancora più rigido e attento nei confronti di tutti“.
Sul voto segreto si è espresso così Miccichè: “Il voto segreto più che un errore è una brutta abitudine. Se un tempo era una manovra oscura di malaffare, oggi probabilmente non lo è più. Con grandissima serenità possiamo constatare che non viene chiesto quasi più. Non mi pare un grosso problema, se si riuscisse ad abolirlo sarebbe un regalo alla nuova legislatura, ci proveremo ma con serenità. Fino ad oggi il voto segreto non ha disturbato questa legislatura: per i rifiuti è stato fatto con motivazioni reali, perché questa legge non la voleva nessuno, non piaceva. Si è scelto il voto segreto solo per non fare sapere a Musumeci chi erano i buoni e cattivi, ma non è stato usato per motivi oscuri”.
FONDAZIONE FEDERICO II
“Il Palazzo Reale era invisibile agli occhi dei più, abbiamo valorizzato tanti spazi, come il giardino reale che non è un residuo di ambiente ma racconta una storia ampia della città nel raccordo col territorio. Oggi il giardino è meraviglioso. Chiudere è stato un grande dolore, ma guai a farsi trovare impreparati: bisogna ripartire con grandi progetti cui stiamo lavorando; l’apertura del percorso archeologico delle mura punica, alcune attività programmate nel 2020 saranno posticipate con arricchimenti nel 2021 e mi riferisco per esempio ai 75 anni dell’Onu“.
Così il direttore della Fondazione Federico II, Patrizia Monterosso, incontrando, assieme al presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè, e al segretario generale Fabrizio Scimè, la stampa parlamentare per i tradizionali auguri di fine anno. Miccichè ha annunciato l’imminente firma di una convenzione con l’Esercito per l’utilizzo, da parte della Fondazione, di alcuni spazi per eventi.