Nessuna via, piazza o struttura pubblica della Sicilia resti intitolata a quegli ufficiali garibaldini che si macchiarono di stragi contro la popolazione siciliana: è quanto richiesto da un disegno di legge a firma di Alessandro Aricò, Giorgio Assenza, Pino Galluzzo, Giusi Savarino e Giuseppe Zitelli, deputati regionali di DiventeràBellissima, che prevede l’istituzione presso l’Assessorato degli Enti Locali di una “Commissione di verifica dei nominativi” con l’obiettivo di individuare tra gli Ufficiali delle truppe garibaldine presenti in Sicilia nel periodo 1860-1870 coloro che si sono macchiati di efferati massacri di civili. In base al ddl, i Comuni dovranno sostituire dalla toponomastica quei nominativi con altri scelti tra le vittime dei massacri.
Aricò, Assenza, Galluzzo, Savarino e Zitelli sottolineano: “In Sicilia abbiamo ben 106 strade e piazze intitolate a massacratori di Siciliani inermi, un insulto alla memoria di migliaia di vittime innocenti. L’avventura garibaldina ha rappresentato sempre una terribile contraddizione tra ciò che la storiografia ufficiale racconta e la realtà dei fatti. Se, infatti, lo sbarco di Garibaldi è stato il preludio della nascita dello Stato italiano, è anche vero che durante l’avanzata in Sicilia delle truppe garibaldine ci sono stati pure vergognosi atti nei confronti di interi Paesi. Alcuni generali garibaldini, infatti, repressero le rivolte contadine con atti di guerra nei confronti della popolazione civile: si distinsero per la loro ferocia, ad esempio, Nino Bixio, Pietro Quintino, Raffaele Cadorna, Giuseppe De Villalta ed Enrico Cialdini”.