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La manovra

Ars, la Finanziaria va a rilento: l’accordo è lontano

martedì 12 Dicembre 2023

Ore passate in commissione Bilancio, ma poche sono state le norme approvate nella giornata di ieri. L’esame del ddl di stabilità in II commissione all’Ars va a passo lento, tanto da dover convocare un vertice di maggioranza – il primo ieri sera e il secondo previsto per oggi – per trovare una sintesi al proprio interno rispetto a quelle norme sulle quali è necessario risolvere le divergenze  con le opposizioni.

Le stesse che da ieri mattina “insistono con l’ostruzionismo” chiedendo approfondimenti su emendamenti e articoli del testo base. Complice dei rallentamenti, anche Cateno De Luca “che nella fase iniziale della discussione ha assorbito un’ora dei lavori con i suoi show”, hanno detto sorridendo alcuni deputati di maggioranza e di opposizione. L’obiettivo della commissione Bilancio è quello di procedere alla stesura di un maxi-emendamento per accogliere le istanze di tutte le forze politiche e accelerare così i lavori e approvare il testo.

Tuttavia, sul fronte delle opposizioni la linea rimane, al momento, quella dell’intransigenza anche se c’è chi non chiude del tutto le porte al dialogo. In commissione, seppure a rilento, si sta andando avanti con l’esame del testo della manovra.

Qualche notizia positiva c’è. E’ stata approvata la norma (art.17) che destina 271,3 milioni di euro per il settore della forestazione, in particolare per gli interventi di prevenzione antincendio boschivi. La Regione potrà dotarsi di una flotta aerea sia ricorrendo ai privati sia attraverso la stipula di una convenzione con la Protezione civile nazionale per l’utilizzo di aeromobili appartenenti ad altre amministrazioni dello Stato. Si farà ricorso ad ulteriori velivoli pesanti utilizzabili anche in presenza di venti più forti, tipo Super Puma o similari, in aggiunta ai 10 elicotteri attualmente schierati. E’ prevista inoltre l’estensione della convenzione con i vigili del fuoco sia in termini temporali sia di numero di squadre utilizzabili. Inoltre sarà rinnovata la convenzione con l’Arma dei carabinieri per lo schieramento di un elicottero Nh500.

Tra le norme approvate c’è quella contenuta nell’articolo 10 della finanziaria sul Fondo pensioni della Regione Siciliana che stabilisce lo stanziamento per la sola annualità 2026, senza alcuna provvista per gli anni 2024-2025. La polemica è nata per le coperture finanziarie ritenute non sufficientemente bastevoli per colmare il gap determinato dalla carenza dei trasferimenti negli ultimi anni, in particolare dal 2017 in poi. Esattamente le quote sono ridotte dell’importo di 118 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025 e sono determinate in 59 milioni di euro per l’anno 2026. Una copertura inadeguata – rilevano le opposizioni e in particolare il Pd – tanto da chiedere la soppressione della norma o comunque prevedere di appostare maggiori risorse. “Un tentativo che il governo regionale non ha accolto”, hanno detto i dem.

Approvato anche l’articolo 12 che riguarda l’introduzione della previdenza integrativa il cui costo era stato già previsto nel Collegato ter per circa 1 milione di euro. Su questo fronte, l’idea che ha tenuto banco è stata la scelta di eliminare, senza una particolare motivazione, il comitato di coordinamento del fondo pensioni, che opera all’interno dell’amministrazione regionale ed è composto dalle organizzazioni sindacali e che fa da raccordo su quelle che sono le politiche di welfare del fondo spesa. La manovra del governo Schifani prevede di eliminare il comitato e accentrare tutto sul dipartimento delle Autonomie locali. “Una scelta comprensibileafferma il deputato di Sala d’Ercole all’Ars Mario Giambona la Sicilia ha altre emergenze da affrontare”.

Secondo Giambona l’attenzione va focalizzata sull’articolo 11 che parla, anch’esso, del fondo pensioni, ma che apre uno scenario inedito e cioè che il fondo pensioni possa avere personale che non sia esclusivamente, bensì “prioritariamente”, nell’organico della Regione. Un fatto che lascia spazio a chi vuole ricoprire ruoli impiegatizi anche all’esterno dell’amministrazione regionale. “Dobbiamo capire cosa si intente con questa norma: esternalizzazione, comando, distacco?”, si domanda Giambona. Una norma, quella voluta da governo regionale, volta a superare lo stato di gravissima carenza organica degli ultimi anni, per il fatto che l’amministrazione regionale non ha più potuto fare fronte al fabbisogno di personale, a causa della drastica diminuzione del proprio personale dipendente.

La Finanziaria regionale mette in sicurezza alcuni dei più importanti pilastri del ddl di stabilità: oltre agli investimenti per i Comuni, il comparto che non può essere trascurato è quello della forestazione.

Nel caso della misure sulla forestazione, tra le più strategiche approvate ieri, il governo regionale aumenta di ben 20 milioni lo stanziamento destinato alle azioni di tutela ambientale, conservazione e lotta agli incendi, destinando complessivamente al settore ben 287 milioni di euro.

Oggi in commissione Bilancio dell’Assemblea regionale siciliana sarà la volta delle norme sul contrasto al precariato storico e sulle misure a sostegno dell’economia e dello sviluppo. Prosegue, dunque, l’esame della Finanziaria a Palazzo dei Normanni, mantenendo gli impegni che il presidente della Regione, Renato Schifani, ha assunto con i siciliani.

 

 

 

 

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