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I ddl al palo

Ars, partenza a rilento ma Sala d’Ercole vuole accelerare prima della pausa estiva

martedì 13 Giugno 2023

Sala d’Ercole è ripartita a pieno ritmo, dopo la conclusione dei vari impegni che hanno costretto i deputati a fermarsi sulle attività legislative. Il lavoro incalza nelle commissioni dell’Ars con i tanti disegni disegni che da tempo sono rimasti al palo. E se ne aggiungono di nuovi, perché i problemi in Sicilia non mancano mai. I lavori sono già in corso negli uffici legislativi, e dunque si prospetta un ordine del giorno alquanto corposo per l’aula. Ma non per oggi, come da cronoprogramma stabilito. In onore alla scomparsa del leader di FI, Silvio Berlusconi, la presidenza dell’Ars, guidata da Gaetano Galvagno, ha deciso di rinviare i lavori d’aula al 20 giugno alle ore 15, mantenendo lo stesso odg.

Il presidente Galvagno ha anche disposto, in segno di cordoglio e nel rispetto del lutto nazionale, l’esposizione a Palazzo dei Normanni della bandiera a mezz’asta, nelle giornate di oggi e domani. “Un doveroso segno di rispetto verso un Uomo delle Istituzioni, un leader in molti campi della società, che ha caratterizzato per tanti anni la storia italiana, europea e mondiale”, ha commentato Galvagno.

Entrando nel merito degli atti al vaglio delle commissioni, c’è tanto lavoro da fare. Va detto subito, ancora nulla di nuovo sul collegato, tutto è ancora fermo. Su altr fronti, invece, ci sono delle novità.

A breve l’assessore Elena Pagana depositerà un disegno di legge sull’urbanistica in Commissione Territorio e Ambiente all’Ars, dopo l’approvazione in giunta. Si tratta di norme che prevedono di correggere alcune storture tecniche e situazioni create nella fase di transizione tra la vecchia e la nuova legge urbanistica. Oggetto del ddl è, principalmente, il passaggio dei piani regolatori e urbanistici generali, e anche i commissariamenti per i PUD. Una proposta di legge che segna un punto di partenza importante per la nuova pianificazione territoriale dei Comuni. La Regione sta provvedendo ad erogare i contributi agli stessi comuni per la stesura dei piani urbanistici generali. “Ritengo che sull’Urbanistica siamo molto avanti. Aumentiamo i commissari a tutti i dirigenti della Regione, con esperienza e competenza in materia, oltre quelli che ci sono al dipartimento dell’urbanistica”, dice Pagana.

 

E’ urgente la questione del “dimensionamento scolastico”. Sulla base di quanto previsto dalla legge di Bilancio romana, nei prossimi anni in tutta Italia verranno eliminate più di 500 scuole, di cui ben 330 al Sud. E per essere ancora più chiari, in Sicilia oltre 100. Significa depauperare la Regione di dirigenti e del personale amministrativo e scolastico, con un aggravio dei carichi di lavoro. Il fatto è più serio dalle nostre parti, perché accorpare le scuole significa non solo ridurre i presidi e docenti, ma venir meno alle esigenze dei giovani alunni. Tutto è spiegato in una proposta di legge di cui la deputata dem Valentina Chinnici è primo firmatario, appoggiata dai colleghi del PD. Il ddl è stato approvato all’unanimità dalla Commissione Formazione, presieduta da Fabrizio Ferrara, con il parere positivo dell’assessore all’Istruzione Mimmo Turano. Il passo decisivo dovrà, comunque, compierlo l’Assemblea approvando le norme per spedire il testo a Roma, trattandosi di un disegno di legge voto. In sintesi, il governo nazionale prevede tra i suoi piani quello di comporre le scuole da 500 a 961 alunni. Il Ministero dell’istruzione lo ha comunicato all’Anci. “Un preside sarà costretto ad accorpare per superare l’asticella, solo perché lo impone l’Europa. Non dico di fare atti di insubordinazioni”, ma realizzare un dimensionamento uguale da Tornino a Palermo, fino ai Nebrodi, vuol dire “fare parti uguali fra disuguali” dice Chinnici.

Il ddl prevede ,così, riserve particolari per le scuole montane ubicate nelle aree interne, se pensiamo a cosa vuol dire sperimentare la mobilità tra i Nebrodi, dove i trasporti sono limitati a causa delle carenti infrastrutture. Poi l’altro grande problema: la dispersione scolastica, dove a Palermo il tasso è altissimo, di oltre il 15%. Praticamente la media nazionale. Pensiamo ai quartieri a rischio, come lo Sperone e lo Zen, o Ballarò dove dilaga l’emergenza crack. “Come farà un preside a presidiare un territorio dove c’è spaccio di crack, e poi dobbiamo fare i provvedimenti emergenziali per togliere bambini dalla strada e dalla droga.”  Nel frattempo Schifani, corre voce, ha già firmato l’accordo con lo Stato dicendo si per la Sicilia, al contrario di Abruzzo e Sardegna che – governate dalla destra- si sono opposte.

Interventi di manutenzione e pulizia dei sistemi di smaltimento delle acque piovane nei Comuni siciliani” è, invece, il ddl che approderà oggi in Commissione Territorio e Ambiente, per l’esame. Non prevedendo aggravi di spesa, probabilmente, non passerà dalla Commissione Bilancio, slittando direttamente in aula qualora fosse approvato. Un passaggio importante alla luce dei recenti allagamenti che mesi fa hanno anche colpito la provincia di Trapani. Quantità  cospicua delle piogge hanno provocato l’esondazione del torrente Verderame, danneggiando molte zone del territorio, in particolare le aree urbane e periferiche. “Non so da quanti decenni non si faceva manutenzione, forse dall’ultimo alluvione del 2003. Non ho ancora ricevuto risposta alla mia interrogazione” dice Cristina Ciminnisi.

La deputata del M5S spiega che la piena ha comportato lo straripamento del fiume, cosicché la quantità d’acqua meteorica si è riversata in pochissimo tempo nell’abitato di Salinagrande. “A Trapani – aggiunge Ciminnisi – si vive una situazione di psicosi ogni volta che piove. C’è sicuramente una discreta dose di non curanza e di sottovalutazione del problema”. Questo ddl parla delle pulizie delle caditoie stradali, ma il problema non è solo legato alla manutenzione del drenaggio urbano, occorre ripianificare le città visto il cambiamento climatico ormai in atto da diverso tempo. “L’emergenza è adesso, ci vogliono interventi di manutenzione costante dei sistemi di smaltimento e di drenaggio delle acquee. Nella  maggior parte dei casi ci sono reti idriche totalmente inadeguate o insufficienti”. Al di là della rete superficiale c’è anche quella sotterranea a cui va messa mano. A ciò si aggiunge “una scellerata gestione del suolo, le aree dovrebbero essere permeabili, e non il contrario, per garantire un maggiore deflusso delle acquee piovane. Invece si creano ulteriori tappi all’interno delle città”.

Problemi che spesso i comuni non possono risolvere, non certo per miopia amministrativa, ma perché non hanno le risorse. La soluzione non riguarda solo la pulizia delle caditoie, o la semplice manutenzione, auspicando, invece, correttivi ai meccanismi. Intanto, rivedere lo sfruttamento del suolo. Ad esempio, tenere libere dall’urbanizzazione le aree soggette ad allagamenti o dove invasare i volumi idrici eccedenti. Questa è una delle visioni proposte dalla parlamentare grillina.

Si parla di Trapani, anche se il disegno di legge è chiaramente riferito, come sostiene Ciminnisi, a Palermo facendo espresso riferimento ad eventi che si sono verificati nel sottopassaggio di viale Regione.

Al netto di quando potranno avere corso all’Ars i lavori, compatibilmente con le giornate di lutto e i funerali per la morte di Silvio Berlusconi, Sala d’Ercole vuole premere sull’acceleratore da qui alla pausa estiva. Anche per fare dimenticare ai siciliani il lungo letargo post finanziaria.

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