E’ stata depositata questa mattina una mozione parlamentare inerente l’impegno del governo regionale per l’introduzione nel servizio regionale sanitario dei test non invasivi sul dna fetale, cosiddetti Nipt test, che fa riferimento alla recente introduzione nella Regione Emilia-Romagna dell’esame a carico del sistema sanitario.
“Questo tipo di esame che si effettua nelle prime settimane della gestazione, riduce lo stress al feto trattandosi di un banale esame del sangue sulla madre e permettono di evitare o quanto meno ridurre notevolmente il ricorso a inutili test invasivi come l’amniocentesi, rischiosa tra l’altro per il bambino.” Dichiara il primo firmatario della mozione Antonio Catalfamo, capogruppo all’Ars per la Lega Sicilia per Salvini Premier, il quale incassa il sostegno degli altri colleghi di gruppo Maria Anna Caronia, Orazio Ragusa e Giovanni Bulla.
“Abbiamo accolto l’istanza delle associazioni delle neomamme che ci chiedono un tavolo in VI Commissione per poter verificare i requisiti dell’introduzione di questo esame anche in Sicilia – continua il deputato barcellonese – caricarsi di questi costi da un lato, evita di sostenerne altri per l’amniocentesi e la villocentesi, considerati esami invasivi e inutili nelle prime settimane a differenza del NIPT test che permette una prevenzione tempestiva dei casi di anomalie genetiche.
“Voglio infatti ribadire – conclude Catalfamo – che questo tipo di esame preventivo e non invasivo, oltre ai vantaggi suddetti, va sostenuto e introdotto proprio per la sua funzione di prevenzione e non per incentivare le pratiche di interruzione di gravidanza. E’ anzi uno strumento a sostegno della vita e della genitorialità.”