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La presentazione della mostra indipendente intitolata “Cassata Drone“, che mette insieme gli artisti RAQS Media Collective, MDR, acronimo di Maria D Rapicavoli, e Stefano Cagol è stata l’occasione della riapertura di un appartamento privato all’interno di un palazzo storico di Piazza Borsa.
Cassata Drone analizza la tradizione linguistica e culinaria siciliana, la parola “cassata” deriva dall’Arabo quas ‘at, bacinella, in relazione alla sua cultura geopolitica e militare dal dopoguerra ad oggi, rappresentato dal drone.
Da un lato, la cassata siciliana diventa il punto focale per un’indagine visiva sui temi della decorazione, del gusto e del linguaggio; dall’altro lato, la parola “drone” apre uno spazio di elaborazione e critica in forme estetiche riguardo la presenza di dispositivi militari in Sicilia che hanno trasformano forzatamente l’Isola in una “portaerei naturale strategica” (Frontex, Hawk Drone, Predator Drone, MUOS).
Questa riflessione è stata fortemente voluta all’interno del Palazzo in via Malta 21, edificio che venne deformato dallo scoppio di una bomba durante al Seconda Guerra Mondiale, mantenendo da allora un angolo di inclinazione non regolare. Questo dettaglio è stato spunto di inspirazione per l’installazione di MDR.
Cassata Drone è un progetto ideato da g.olmo stuppia e curato da Giovanni Rendina che rimarrà aperto al pubblico fino al 20 Settembre.
Il percorso espositivo comprende l’opera dei Raqs Media Collective, “Cassata Subduction”, un’installazione che occupa le due stanze d’ingresso dello spazio, dove video interagiscono con la carta da parati le cui testure si ispirano all’incontro delle placche tettoniche europea e africana e alla storia della città di Palermo. È il loro primo progetto in Sicilia.
MDR, sfruttando la peculiarità dell’edificio, ha realizzato un’opera che si basa sul senso d’instabilità e disorientamento causato dal bombardato nel 1943. Portando avanti la sua ricerca sull’idea di spazio aereo, tramite elementi in porcellana e alabastro, l’artista interagisce con l’ambiente “incrinato” creando un’installazione site-specific nella stanza centrale dello spazio.
Il progetto di Stefano Cagol, infine, si intitola “The Body of Energy” e affronta i temi della sostenibilità, della natura e della società attraverso una sequenza di performance partecipative e sull’utilizzo poetico del mezzo tecnologico, la termocamera ad infrarossi; la Flir è in grado di captare gli scambi di calore tra le persone e con l’ambiente.
Quest’ultima viene infatti utilizzata dall’artista per tracciare simbolicamente l’energia e rendere visibile l’invisibile attraverso una serie di installazioni video.
L’esposizione “Cassata Drone” è il punto di arrivo di una serie di progetti collaterali quali “Like the sound of an Earthquake”, “Tintu è cu nun mancia a cassata pi Pasqua. A path to understand the Sicilian landscape” e “Cassata Drone, un segno nel paesaggio Siciliano contemporaneo” realizzati tra Torino e Palermo. Per ulteriori approfondimenti e modalità di vista della mostra è possibile consultare il sito www.cassatadrone.org .