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La personale di Daniele Franzella, “An Inventory Of“, in esposizione da Rizzuto Gallery rappresenta una specie di “inventario” di oggetti sulla scia del concetto di memoria.
An Inventory Of, curata da Luca Reffo, frutto del lavoro dell’ultimo anno dell’artista, è concepita come un laboratorio dell’immaginario; spazio che mette in relazione i codici della figurazione con la contemporanea alterazione dell’immagine replicata.
La mostra
La ricerca di Daniele Franzella riflette sul concetto di repertorio inteso come inventario distopico del mondo e sulla perversità di ogni sua rappresentazione.
Il suo lavoro è un esercizio di mediazione che indaga il compromesso tra la libertà dell’individuo e la necessità del sistema.
An Inventory Of, entrando nelle sue viscere, è l’osservatorio attraverso cui il catalogo utopico dei referti viene acquisito, manipolato e infine reindirizzato alla memoria. Come all’oblio.
Lo sviluppo, l’assetto e le fasi del progetto espositivo rispondono ad un processo di riscrittura dei confini che separano il vero dal falso, la storia dall’accidente e il simbolo dall’ornamento.
Nel gioco tra l’identità e la possibilità di duplicazione dell’immagine, Franzella sottopone il linguaggio della rappresentazione ad una radicale riduzione.
L’obiettivo è ritrovare, nell’asse di simmetria, la prima e l’ultima traccia di tutte le forme.
La multiforme serie di opere presenti in mostra tra sculture, foto-ceramiche, assemblages, stampe e proiezioni, mira a tradurre la vertigine della lista in racconto.
E l’oggetto diventa unità di misura della percezione interiore.
La ricerca artistica
Franzella, attingendo al vasto serbatoio della storia, agisce sulle immagini, su icone radicate nell’immaginario comune mutandone il senso.
Realizza ciò innescando una riflessione sul concetto di memoria, rappresentata da simboli e linguaggi manipolabili.
L’artista cerca, in definitiva, di superare il concetto di tempo: le sue opere sono così “nuovi schemi” per osservare il presente da una prospettiva atemporale.
Il risultato è un corto circuito tra presente e passato.
Il percorso espositivo
Nelle diverse stanze della Galleria il percorso immaginato dall’artista passa dal proporre immagini di archivio in loop, dove la luce diventa materia, e “affreschi digitali” sono solide rappresentazioni di essa.
“L’immagine è proiezione mentale per prima cosa“, sottolinea Franzella.
Seguono oggetti da collezione con il tema della “coppia“: ecco i leoni, misto di ceramica e polistirene, in una proposta ellenistica in versione ieratica. A sottolineare il vero ed il verosimile, l’inverso e il controverso.
La terza sala ospita, invece, le opere realizzate in foto-ceramica, con forbice tematica che va dai Fenici ai francobolli sovietici; dagli strumenti chirurgici ai ritratti del Risorgimento.
Segue quello che Franzella definisce lo “spazio euclideo” che ospita nuove composizioni di oggetti standard (sedie o tavoli) con piani ausiliari realizzati con tecnologia digitale.
Chiude il percorso, infine, una sorta di “laboratorio artistico“, una stanza aperta dove l’immagine viene “fatta a pezzi“.
Luoghi e strumenti qui, tra le pareti rosse, quasi ad evocare il boccascena di un teatro, si trovano pronti ad essere scomposti e ricomposti. Realizzando l’atto creativo.
An Inventory Of (via Malett0, 5) sarà fruibile fino all’1 febbraio 2020, dal martedì al sabato, dalle 16 alle 20.