La Guardia di finanza di Palermo ha eseguito un decreto di sequestro per equivalente per un ex consigliere comunale e per uno attualmente in carica per somme che vanno fino a 200 mila euro. Per le Fiamme gialle, i due consiglieri sarebbero stati assunti fittiziamente in ditte di parenti al solo scopo di percepire i rimborsi dal Comune di Palermo.
Nel mirino dei finanzieri ci sono l’ex consigliere comunale Giovanni Geloso (ex Mpa ricandidato e non eletto nel 2017 con Mov139) e la sorella Antonia Geloso, e il consigliere comunale Mimmo Russo (Fratelli d’Italia) e Daniela Indelicato. Per loro l’accusa è di truffa ai danni dello Stato e falso ideologico.
Secondo gli investigatori, Geloso e Russo dal 2012-2017, avrebbero simulato rapporti di lavoro dipendente al solo scopo di percepire i rimborsi del Comune previsti dalla legge regionale 30 del 23 dicembre 2000, che prevede vengano comunque pagati i giorni di assenza del servizio. Questo sarebbe avvenuto con la complicità di quelli che sono ritenuti finti datori di lavoro.
I finanzieri avrebbero accertato che Geloso e Russo sarebbero stati assunti dopo l’elezione a consiglieri comunali rispettivamente dalla Set Sistemi Elettrici Tecnologici di Antonia Geloso (sorella dell’ex consigliere) e dalla Fenalca Interprovinciale Sicilia, della Indelicato. I rimborsi contestati sono di 60 e 136 mila euro.