Messina- Sopralluogo con sorpresa……Quando l’impresa che dovrà rigenerare le vetture del tram ha effettuato la prima verifica si è trovata davanti una realtà ben diversa da quello che si aspettava.
Sono 15 le vetture che devono essere rimesse a nuovo dopo un’attesa di quasi 20 anni, ma per cinque di queste è stato come aprire un pacco a sorpresa. All’appello infatti mancano 40 motori ( in ogni vettura ce ne sono 8), mentre in altre mancano pezzi per la climatizzazione. Un’amara sorpresa anche sotto il profilo economico perché non si tratterà più di una rigenerazione ma i pezzi dovranno essere acquistati ex novo e poiché si tratta di vetture molto datate il rischio è non trovarne più o comunque fare una spesa ben più alta del previsto.
IL GIALLO DEI MOTORI
I tram si trovano ancora a Messina e l’azienda di Avellino ha effettuato una ricognizione prima del trasferimento nella sede per i lavori. Ma è scoppiato il giallo dei motori “irreperibili”…..
“In base al contratto con la ditta- spiega il presidente dell’Atm Pippo Campagna– era previsto un intervento di revamping, con la sostituzione di alcuni pezzi e la rimessa in funzione di altri. I motori sono tra i pezzi che necessitano solo di manutenzione. Ora il problema è molto serio, perchè non si tratta più solo di rimetterli in funzione. Stiamo cercando di capire cosa sia accaduto e come sia possibile una cosa simile”.
I TRAM IN OFFICINA
Sin dal 2008 man mano che i tram avevano un guasto venivano portati nelle officine ed in alcuni casi si procedeva con la cosiddetta “cannibalizzazione” e l’utilizzo di pezzi usati dalle vetture in panne per consentire ad altre di funzionare. Il problema è che, se davvero 40 motori fossero stati cannibalizzati per sostituire altri, ci dovrebbe essere traccia di quelli guasti. Invece non c’è alcun indizio su dove possano essere finiti.
LE IPOTESI
“In realtà stiamo ipotizzando che in qualche caso possano essere rimasti nella sede di ditte incaricate di aggiustarli ma che, poiché l’Atm in passato ha lasciato alcuni crediti, magari se li siano tenuti in attesa del pagamento” spiega Campagna
I CONTROLLI
Campagna ha quindi disposto un accertamento ad ampio spettro per provare ad individuare le sorti dei 40 motori e degli altri pezzi scomparsi. Non dimentichiamo che i motori sono pieni di rame. “Verificheremo il tracciamento dei pezzi mancanti, ancora è presto per fare ipotesi. Solo dopo i controlli prenderemo, se sarà necessario, i provvedimenti del caso”.
IL DANNO ECONOMICO
Ma nel frattempo resta il problema delle condizioni delle vetture che senza motore non sono più in grado neanche di essere sottoposte al “maquillage”. L’Astom infatti non produce più quei motori che sono abbastanza “datati” e non ha più pezzi in magazzino. Ne consegue che dovranno essere riprogettati e ricostruiti appositamente con un notevole aumento del costo. L’auspicio è che qualche azienda che li aveva in officina per aggiustarli li abbia ancora lì in attesa del saldo, ma 40 motori sono troppi per pensare che siano tutti disseminati per l’Italia da 20 anni.
Il giallo è ancora ll’inizio.