L’accordo sulla Finanziaria regionale è lontano e, come se non bastasse, non sono mancate le polemiche a Palazzo dei Normanni che ieri sera hanno agitato gli animi in commissione Bilancio. La bagarre si è spostata, ad un certo punto della serata, sull’articolo 18 che prevede di rimandare le responsabilità sull’antincendio interamente in capo ai comuni siciliani.
A rendere nota la vicenda è il vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola. “Il M5s non ci sta, questa norma mette in difficoltà i sindaci non solo sulla responsabilità della prevenzione dell’antincendio, ma anche rispetto ai costi. Si impone ai sindaci di dover pulire le zone pubbliche e private in sostituzione anche eventualmente del privato”.
Un’attività che richiede sforzi economici non sostenibili “prevedendo soltanto un milione di euro che di fatto non basta nemmeno a pulire metà Palermo” – aggiunge il coordinatore dei pentastellati in Sicilia- commentando. Come faranno le amministrazioni locali con i bilanci in rosso a sostenere economicamente le attività richieste? Poi l’ulteriore aggravante secondo la quale, spiega Di Paola, il sindaco che non provvede a fare l’ordinanza viene commissariato da un commissario regionale, una strada del tutto “impraticabile e che non potrà concretizzarsi”.
Una previsione, questa, che ha scosso l’opposizione. Il M5s ha chiesto al presidente della commissione Bilancio Dario Daidone una sospensione formale dei lavori per avviare una riunione tra una rappresentanza dell’opposizione e una della maggioranza escludendo il governo regionale “che non fa altro che provocare in commissione, non ascoltando i suggerimenti per migliorare le norme, bensì dimostrandosi esclusivamente interessato a correre. Il governo non può fare quello che vuole, è un ospite dell’Assemblea regionale siciliana, dunque non può imporci posizioni”. Il percorso concordato prima di chiudere la commissione entro mezzanotte è stato quello di riscrivere l’articolo 18, una riscrittura che poco diverge dalla norma originale. “Come è stata riscritta scarica la responsabilità dell’antincendio sui sindaci che saranno messi sotto pressione col rischio che si creino debiti fuori bilancio”.
Il braccio di ferro tra governo e opposizioni in commissione Bilancio dell’Ars, dove stamattina riprenderà la discussione della manovra, è andato ad oltranza fino a mezzanotte. Il M5s ha chiesto di procedere con l’esame del ddl di stabilità, rispettando i tempi come previsto dal regolamento parlamentare e potere intervenire sulle eventuali storture della manovra. Ma non per fare ostruzionismo sterile, precisa Di Paola, ma per tentare di migliorare e modificare la Finanziaria, “tutto questo in un contesto in cui la maggioranza è silente perché vittima del diktat del governo di velocizzare a tutti i costi”.
Inoltre, per la prima volta non si parla di fondi extraregionali, “non c’è un euro in questa manovra. Più volte abbiamo chiesto la presenza del presidente Schifani per spiegare cosa sta succedendo sui fondi extra regionali. Oggi cercheremo di far capire al governo la necessità di ritirare o modificare alcune norme perché questa finanziaria complicherà la vita ai Comuni e ai cittadini. Più il governo fa pressioni per accelerare più gli animi si accendono”.