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Un bando a sportello per avviare i nuovi corsi e il dimezzamento degli attuali 8.500 dipendenti, attraverso i canali del prepensionamento e della ricollocazione in altri settori della macchina regionale. E’ questa la formula con la quale l’assessore regionale all’istruzione e alla formazione professionale, Roberto Lagalla, intende rilanciare il settore, che da anni si trova in una situazione di stallo. L’obiettivo è quello di mettere al centro l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, puntando anche sulla digitalizzazione dei servizi.
L’avviso 8, infatti, che avrebbe dovuto far ripartire il comparto, dopo l’attività di bonifica portata avanti dal precedente governo, si è impantanato nelle pastoie della giustizia in seguito ai ricorsi presentati dagli enti esclusi dalla graduatoria. Attendere una pronuncia definitiva significherebbe condannare la formazione a rimanere chissà per quanto tempo ancora nel limbo. Meglio trovare soluzione alternative e, allo stesso tempo, rafforzare il sistema dei controlli per scongiurare le aberrazioni del passato che avevano fatto della formazione professionale il campo prediletto per il clientelismo, le truffe e lo spreco.
Così è già pronto il bando da 20 milioni di euro per far partire i corsi dell’obbligo formativo, ovvero quelli rivolti agli studenti che intendono completare l’istruzione obbligatoria con un corso professionalizzante. Mentre un altro da 100 milioni dovrebbe essere pubblicato entro il prossimo mese per finanziare l’offerta formativa a catalogo. In questo modo ogni ente proporrà una gamma di attività che gli utenti potranno scegliere attraverso l’utilizzo di voucher concessi dalla Regione.